E’ un fiume in piena col ricorso costante all’ironia Vittorino Facciolla, ex assessore regionale del governo Frattura e attualmente consigliere di opposizione a Palazzo d’Aimmo, che si sfoga dopo l’archiviazione richiesta dalla Procura di Larino e accolta dal gip del Tribunale frentano in merito alll’inchiesta sui fondi post sisma in cui era stato coinvolto l’esponente del Pd, finito più volte nell’occhio del ciclone mediatico dopo i servizi del programma televisivo “Le Iene”. La troupe giunse in Molise nel marzo 2017 e punzecchiò Facciolla durante un evento pubblico – l’inaugurazione di una scuola, – dopo che l’avvocato Oreste Campopiano aveva presentato un esposto a dicembre dell’anno precedente. “Dietro quei servizi di gente che non fa giornalismo ma fa spettacolo c’è la mano di diversi attori, avversari politici principalmente ma anche pezzi dell’informazione, che hanno voluto attaccarmi come una tenaglia. Persone sfigate. Ben presto saranno loro a doversi difendere in quanto le querele presentate dal sottoscritto avranno un seguito. Se dovessi vincere la causa e ottenessi un risarcimento, devolverei tutto in beneficenza”. La vincenda riguarda un contributo di 155mila euro utilizzati per ristrutturare locali lesionati attigui all’abitazione di Facciolla a San Martino in Pensilis e acquistati da quest’ultimo dopo il terremoto del 2002. Anche la giunta comunale venne indagata dalla Guardia di Finanza relativamente alla concessione della sanatoria che avrebbe messo una “pezza” all’ordinanza limitata ai vecchi proprietari e non ai nuovi. Gli avvocati Antonio De Michele e Gina Capuano, presenti in conferenza stampa, hanno affrontato alcuni aspetti tecnici della vicenda. “Inviammo due diffide a Le Iene e presentammo una serie di documenti ma non abbiamo mai ricevuto risposta. Nel servizio andato in onda peraltro vi sono state delle alterazioni, ad esempio l’associazione fra l’istanza di Facciolla e il passaggio di un’altra delibera che non faceva riferimento all’istanza in questione”. A sostegno della difesa una serie di pronunciamenti del Tar in favore dei Comuni per casi simili a quello del consigliere regionale per particolari esigenze debitamente documentate e la sentenza n. 678/2008 che prevede la decadenza del beneficio nel caso in cui entro un certo tempo non fossero stati realizzati gli interventi a fini abitativi. “Questa sentenza scrive la parola fine ad un incubo kafkiano nel quale è stata gettata la mia famiglia e l’intera comunità di San Martino da persone prive di scrupoli e piene di rancore”, ha aggiunto l’esponente del Pd. “Sono certo che chi ha agito nella consapevolezza di fare del male adesso dovrà rispondere alla legge e spiegare i motivi che hanno portato ad un simile accanimento nei miei confronti. Ringrazio i miei avvocati e chi mi è stato vicino e ha saputo aspettare. Dedico questo momento alla mia famiglia, alla memoria di mio padre e ai sammartinesi.”
(in foto da sinistra Capuano, Facciolla e De Michele)