“Oramai siamo arrivati alle minacce, ai tentativi intimidatori di zittire il dissenso, anche quando verte su questioni meramente politiche. E’ quanto accaduto ieri, quando la dura critica alla scelta politica del sindaco di Campobasso di pubblicare un avviso per il rinnovo del CdA della municipalizzata Sea a 4 mesi dalla scadenza del mandato sindacale, si è trasformata nella ennesima sguaiata replica della Sea, una replica condita dalla notizia che Gravina, oltre a non saper leggere lo Statuto, è stato addirittura diffidato”. E proprio Roberto Gravina, insieme agli altri consiglieri comunali del Movimento 5 Stelle Simone Cretella e Paola Felice, e al consigliere regionale penstastellato Fabio De Chirico, ha incontrato la stampa per raccontare l’ennesima querelle a Palazzo San Giorgio. “Intanto risulta quasi stucchevole constatare che chi siede sulle poltrone della Sea da quasi 6 anni neanche conosca le regole statutarie e civilistiche, se ha l’ardire di affermare che sarebbe lo Statuto a garantire che la nomina del CdA debba essere triennale. Per fortuna la lingua italiana ci aiuta a chiarire. Lo Statuto S.e.a. – che a differenza di qualcuno conosciamo bene non foss’altro perché depositato a sostegno di un esposto presentato anche alla Procura della Repubblica – all’art. 16.4 recita testualmente: L’Amministratore Unico o i componenti del Consiglio di Amministrazione nominati durano in carica per un periodo non superiore a tre esercizi e scadono alla data dell’Assemblea convocata per l’approvazione del bilancio relativo all’ultimo esercizio del loro mandato e sono rieleggibili anche più volte. In italiano non superiore a tre esercizi non significa per almeno 3 esercizi. Ma tant’è, la voglia di berciare era tanta che alla fine le sviste possono capitare. Agitare addirittura “l’abuso in atti d’ufficio” (che manco esiste come reato, visto che il reato è l’abuso d’ufficio) è roba da non meritare neanche un commento, tanto abnorme appare la svista. Così come appare quasi ridicolo dover leggere il puntiglio con il quale Sea precisa che il CdA resta in carica fino all’approvazione del bilancio. Ma veniamo alla seconda “notizia” ovvero la diffida ricevuta dal presidente del CdA che chiede a Gravina – ma che indirettamente riguarda tutto il gruppo politico consiliare – di astenersi dal rilasciare ancora dichiarazioni alla stampa che “immotivatamente” lederebbero l’immagine dell’azienda e quella propria del suo presidente. Dunque, per il CdA, immotivato sarebbe denunciare lo sperpero di denaro pubblico generato da utili aziendali abnormi, causati tra l’altro da una precisa responsabilità dell’amministrazione comunale che finalmente si è recentemente sanata e che il buon Sabatini conosceva benissimo; oppure sarebbe immotivato denunciare l’acquisto di una sede legale quando si poteva trovare una soluzione a costo zero e che oggi sta generando ulteriori oneri visto che oltre ad averla pagata, paghiamo ancora un canone di locazione; o ancora, immotivato sarebbe denunciare la selezione con la quale sempre l’amministrazione comunale – e non il c.d.a. – ha effettuato le selezioni curriculari per la scelta dei membri del CdA; così come infine sarebbe immotivato criticare la fallimentare raccolta differenziata nel centro storico o la lentezza con la quale si sta realizzando sul resto della città. In tutto ciò, il silenzio del sindaco Antonio Battista e del presidente del Consiglio Durante, che in questi anni hanno lasciato che il CdA attaccasse la parte politica, anche quando politica e solo politica è stata la critica mossa alla SEA, anche quando la critica era diretta alla politica, appare a dir poco stucchevole. I poteri che la legge riconosce al consigliere comunale eletto sono anche quelli di sindacato ispettivo. Se poi qualcuno ha ambizioni politiche o professionali e non gradisce la critica, questo è un problema che rispediamo al mittente, comprese le diffide, per le quali siamo pronti ad eventuali seguiti giudiziari. Resta comunque l’inopportunità di procedere al rinnovo del CdA Sea a pochi mesi dalle elezioni amministrative; un rinnovo che sa tanto di occupazione delle poltrone”.
Il precedente intervento della Sea.
“Il CdA della municipalizzata ‘Sea – Servizi e Ambiente – SpA’ replica alle affermazioni rese dal consigliere comunale Roberto Gravina sulla propria pagina Facebook e riprese da alcuni organi di informazione. Come al solito l’esponente del Movimento 5 Stelle punta sempre a fare il censore, senza leggere lo Statuto che è possibile scaricare dal sito ufficiale. Il Consiglio d’Amministrazione, infatti, non è decaduto l’11 gennaio 2016, bensì, così come si può facilmente dedurre dallo Statuto dell’azienda, la scadenza è prevista all’approvazione del bilancio 2018. Secondo le normative in vigore, la Sea ha tempo, per l’approvazione dell’ultimo esercizio finanziario, fino al 30 aprile 2019. Gravina ipotizza, addirittura, una nomina annuale per dare la possibilità al futuro sindaco di poter scegliere il CdA della municipalizzata. Lo Statuto, però, prevede che le nomine siano relative a tre esercizi finanziari. Se il sindaco, dunque, prevedesse una nomina annuale incorrerebbe in un reato di abuso d’atti d’ufficio. Idea quest’ultima che Gravina e il suo gruppo politico chiederanno nel prossimo Consiglio comunale, andando contro le normative in vigore. Per quel che concerne il fallimento politico-amministrativo del CdA della Sea millantato da Gravina, a lui e al suo gruppo risponderemo a conclusione del mandato, elencando quanto fatto in questi tre anni. Lavoro, tra l’altro, sotto gli occhi dei cittadini. Infine, il CdA della Sea sottolinea come Roberto Gravina sia stato diffidato dai legali dell’azienda in merito a una situazione di grave diffamazione nei confronti della stessa municipalizzata”.