“La buona politica è a servizio della pace”: il titolo del messaggio di Papa Francesco dedicato alla 52esima Giornata mondiale della pace è stato al centro dell’incontro organizzato dalla Diocesi di Termoli-Larino per approfondire il tema del documento e animare un dibattito comunitario su un argomento di stretta attualità invitando anche amministratori del territorio. Relatore dell’evento, organizzato venerdì 2 febbraio al cinema Sant’Antonio di Termoli, è stato Alberto Lo Presti, docente di Dottrina Sociale della Chiesa all’Università LUMSA di Roma e Teoria politica all’Istituto Universitario Sophia di Loppiano (Firenze). “Se questo è il titolo che Papa Francesco ha scelto per il suo messaggio per la pace – ha osservato Lo Presti – intanto dobbiamo riflettere seriamente sul tipo di risposta che possiamo dare e possiamo quindi dire che la buona politica è possibile perché fa parte del dna della nostra tradizione cattolica. Non a caso Pio XI considerava la politica come ‘La più alta forma di carità’, un titolo ripreso in sostanza da Paolo VI. Dunque c’è tutta una tradizione che conferma questo principio”. Secondo il docente “oggi è possibile fare una buona politica perché c’è bisogno oltre che della partecipazione che riguarda ogni cittadino anche di una vocazione alla buona politica, cioè fare della propria opera e della propria vita un servizio alla comunità. E su questa speranza che, inseguendo Papa Francesco – ha concluso Alberto Lo Presti – auspichiamo di portare anche il nostro Paese nel ventunesimo secolo sulle soglie di un nuovo riscatto morale”. L’incontro è stato moderato da Mario Mascilongo della Commissione Dialogo e Cultura della Diocesi di Termoli-Larino. Nel suo intervento conclusivo, il vescovo Gianfranco De Luca ha ripreso le considerazioni di Lo Presti per una politica che porti a generare processi: “Non c’è vera vocazione alla politica senza partecipazione. Partecipare – ha osservato mons. De Luca – significa essere consapevoli di conoscere, di informarsi, di far crescere le relazioni e di non avere paura del confronto evitando di abitare solo delle nicchie in cui tutti la pensano allo stesso modo”. Una pista di incontro e dialogo, quella tracciata dal vescovo, ma anche proposte diocesane rivolte in particolare ai giovani e agli amministratori con le iniziative del progetto Policoro e un corso innovativo sulla Dottrina Sociale della Chiesa che presto saranno presentate alla comunità.
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