Ho intenzione di ricandidarmi come consigliera comunale al Comune di Campobasso, mentre non ho mai avuto alcuna velleità di avanzare la mia candidatura a Sindaco della Città.
Queste affermazioni, che rispondono esattamente ai miei intendimenti, si sono rese opportune alla luce delle notizie che, ancora una volta, mi attribuiscono aspirazioni che non ho e non ho mai avuto.
Infatti, non ho mai avuto la presunzione di pensare (e chi mi conosce lo sa bene) che, dopo soli 5 anni di esperienza amministrativa, se pure molto intensi e totalmente assorbenti, potessi sentirmi pronta per propormi (o per farmi sponsorizzare come candidata) alla guida della città.
Sono entrata per la prima volta in Consiglio Comunale, organo per il quale mi ero candidata nelle file del PD, nel maggio del 2014, grazie alla fiducia di circa 460 cittadini di Campobasso, che ancora ringrazio e che mi hanno consentito di risultare la terza eletta in città e, dunque, di essere chiamata dal Sindaco ad entrare in Giunta, previe dimissioni dall’organo consiliare. Ho accettato la sfida dell’incarico assessorile, con una delega importante (quella al sociale, a cui, da circa due anni, si è aggiunta quella alle politiche giovanili), che ho provato ad onorare, oltre che con lealtà e correttezza, con tutte le energie, fisiche e mentali, a mia disposizione, sospendendo in toto per 5 anni la mia attività professionale, così come giustamente richiesto dal Primo Cittadino, che torno a ringraziare per la fiducia.
In vista delle prossime amministrative, proverò a chiedere di nuovo il sostegno dei miei concittadini per contribuire alla vittoria del centro-sinistra a Campobasso e per tornare in consiglio comunale, con lo stesso spirito del 2014, cui si è aggiunta (oltre ad una importante esperienza umana ed amministrativa) la consapevolezza della necessità che il contributo di ognuno di noi (grande o piccolo che sia) non possa essere risparmiato in un momento così delicato, in cui la Politica, che affonda le proprie radici nei valori e nei principi costituzionali (a cui, nel mio piccolo, ho cercato di ispirarmi durante il mandato amministrativo), rischia di essere spazzata via dal vento del sovranismo, dell’odio, della paura, dell’individualismo più sfrenato, della negazione dei diritti. A maggior ragione ciò vale per chi, come me, riveste -seppure da pochi giorni- anche il ruolo di componente dell’Assemblea Regionale del PD, espressione della corposa e valente minoranza.
Colgo l’occasione per ringraziare pubblicamente le tante persone, con le dovute eccezioni, che, negli uffici di Via Cavour n. 5, hanno compreso gli sforzi messi in campo per migliorare le vite dei più fragili e vulnerabili e hanno dato, accanto a me, il massimo per consentire di realizzare progetti e cambiamenti importanti, che hanno dato un senso profondo al quinquennio che sta per chiudersi, nonostante tutto ciò che non si è riusciti a fare o che si poteva o doveva fare meglio.
Il senso proviene dalla consapevolezza che si è fatto il massimo possibile.
E così è cambiato e si è arricchito il quadro normativo in ambito sociale, sia comunale che regionale (grazie al contributo di idee nella realizzazione del vigente Piano Sociale); si è trasformato quello organizzativo e logistico dei servizi sociali; si è dato impulso a progetti di prevenzione e promozione del benessere realizzati soprattutto nei confronti dei minori (e di quelli più vulnerabili), degli anziani e delle persone con disabilità (penso alla rivoluzione operata sui Centro Socio Educativi ed ai progetti sperimentali, alcuni dei quali trasformate in servizi); si è ampliata, raddoppiandola, la platea di quanti hanno potuto beneficiare di un piccolo ma, a volte, fondamentale supporto socio-economico; si è promossa la firma, da qui a qualche giorno, del nuovo accordo territoriale, che sostituirà quello del 1999 e che darà nuovi spiragli al mercato delle locazioni in città; si è dato vita al primo Centro Antiviolenza ed alla prima Casa Rifugio pubblici della Regione; si è attivato il primo progetto di street art per giovani artisti, legato al riuso ed rigenerazione urbana e collegato al nascente centro di animazione ed aggregazione giovanile; si è promossa la nascita di progetti di accoglienza diventati modello per l’intero Paese; si è provato a supportare, anche se non sempre come avrebbero meritato, le tante e belle realtà virtuose del privato sociale ed a strutturare la collaborazione con quelle Istituzioni (FF.OO., Magistratura, Istituzioni Scolastiche ecc.) che rappresentano i forti ed insostituibili punti di riferimento del territorio della comunità.
Tutto questo è il carburante che mi spingerà a provare ad essere rieletta consigliera comunale della mia città. Nulla di più. Con buona pace delle voci provenienti dai “corridoi”, luoghi solitamente bui, che a volte ingrigiscono anche l’anima di quanti sono soliti stazionarvi.