Con la votazione di questa mattina, in Senato, diventa legge dello Stato Italiano il ddl sul lavoro autonomo per garantire alcune prime forme di tutela sociale, oggi assenti, a quanti non imprenditori svolgono un lavoro senza vincolo di subordinazione. Il provvedimento è articolato in tre Capi, il primo dei quali è dedicato ai rapporti di lavoro autonomo e all’istituto dell’indennità di disoccupazione per i lavoratori con un rapporto di collaborazione coordinata e continuativa (in particolare, si riconosce in via permanente, a decorrere dal 1° luglio 2017, l’indennità di disoccupazione denominata DIS-COLL, ai collaboratori coordinati e continuativi, anche a progetto iscritti in via esclusiva alla relativa Gestione separata, non pensionati e privi di partita IVA e la si estende agli assegnisti e ai dottorandi di ricerca con borsa di studio in relazione agli eventi di disoccupazione verificatisi a decorrere dalla stessa data). Il Capo II contiene norme relative al cosiddetto lavoro agile, quello che nella letteratura viene anche chiamato smart working. Al Capo III vi sono disposizioni finanziarie e finali. Con questo provvedimento si definisce il lavoro autonomo come occupazione senza vincolo di subordinazione e quindi di orario e di luogo di prestazione.