“L’accordo sottoscritto tra Regione Molise e Trenitalia per un piano di rilancio del trasporto ferroviario in questa regione è di quelle notizie che come Cgil avremmo auspicato e sollecitato da tempo e non a caso proprio due settimane fa, prendendo spunto dall’annuale studio promosso da Legambiente, avevamo messo in risalto proprio la drammatica situazione in cui versa la mobilità ferroviaria rispetto al resto d’Italia ma anche e soprattutto le evidenti ricadute su pendolari e utenti. Del resto i numeri impietosi che caratterizzano il Molise necessitavano da un lato di una ferma presa di posizione della Regione e dall’altro di una maggiore attenzione del Gruppo FS verso quelle regioni che notoriamente non dispongono di grandi infrastrutture, di reti ad alta velocità e nelle quali si fa affidamento quasi esclusivamente al più povero e poco considerato trasporto regionale. Rammentiamo alcuni di questi numeri che fotografano la condizione attuale del trasporto ferroviario in Molise:
• calo di viaggiatori trasportati del 11,1% in appena sei anni dal 2011 al 2017;
• tagli ai servizi del 33,2% (arco temporale 2010/2018);
• vetustà del materiale rotabile 17 anni (stesso arco temporale);
• aumenti tariffari del 9% (stesso arco temporale);
A questi dati di per sé già inqualificabili rispetto al resto del paese dove invece aumentano qualità e quantità dei servizi e dove aumentano conseguentemente anche gli stessi viaggiatori, occorre aggiungere la pessima condizione in cui versano infrastrutture e rete ferroviaria caratterizzata dal 91% di binario unico e dall’80% di rete ferroviaria non elettrificata, fattori e numeri che in molti casi determinano soppressioni di servizi, ritardi , forzate riduzioni e limitazioni di velocità. Certo, con queste premesse non proprio idilliache, azzardare discorsi sul customer satisfaction e sulla soddisfazione del cliente in termini di puntualità e comfort appare quanto meno bizzarro e originale, ma sinceramente preferiamo andare oltre e guardare avanti. Ben vengano quindi gli impegni assunti per svecchiare la flotta, introducendo convogli più moderni in grado di ridurre sensibilmente e addirittura dimezzare la vetustà dei mezzi circolanti. Ben vengano i processi di elettrificazione della rete che consentiranno unitamente allo svecchiamento della flotta di ridurre quei tempi di percorrenza che sono davvero antistorici. Soprattutto ben venga la riapertura entro giugno della tratta Termoli Campobasso, una battaglia portata avanti soprattutto dalla Cgil in conseguenza di una decisione assurda maturata qualche anno fa proprio in concomitanza di importanti e cospicui investimenti realizzati proprio sulla stessa tratta. Una chiusura che definimmo una crudeltà per questa regione costretta da quella improvvida decisione ad un forzato ed inaccettabile isolamento il cui enorme disagio è stato particolarmente avvertito durante il terremoto dello scorso anno con intere porzioni di territorio completamente isolate. L’esperienza e la delusione avvertita purtroppo negli anni passati, per impegni (e promesse) non mantenuti, ma soprattutto la necessità di condividere con la stessa Regione un progetto complessivo di sviluppo che al momento non avvertiamo, ci porta a formulare un cauto giudizio positivo su quanto abbiamo appreso dalla stampa in merito al piano di rilancio ferroviario. Per intenderci, al 30 giugno 2019 e alla annunciata riapertura della tratta Termoli Campobasso, mancano appena tre mesi e saremo ben lieti di rappresentare i primi utenti a beneficiarne”.
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