“Il Bilancio arriva in Consiglio regionale dopo quattro mesi di esercizio provvisorio, quindi con la condanna a non poter programmare, a non avere una vision, e dopo 20 infruttuosi giorni di lavoro in Commissione, in cui il governatore ha trattato l’utilizzo dei fondi pubblici quasi come un fatto segreto, privato”. E’ la dura critica dei consiglieri regionali del Movimento 5 Stelle prima della seduta di domani 27 aprile a Palazzo d’Aimmo. “Dall’inizio della discussione sul documento, Toma si è trincerato dietro la legge e non ci ha permesso di conoscere il Bilancio nel dettaglio dei capitoli. E pensare che nel Documento regionale di economia e finanza, il governatore vaneggia sull’aumento della trasparenza. Allo stesso tempo ci impedisce l’accesso all’area contabile di Urbi, il portale interno della Regione per la consultazione degli atti, quindi impedendoci di vedere e controllare i pagamenti effettuati sui singoli capitoli di spesa. Nonostante tutto ciò, abbiamo davanti a noi un quadro chiaro del Molise immaginato dalla Giunta regionale. Un Molise in cui la politica chiede sacrifici solo ai cittadini colpendo settori nevralgici come il sociale e diritti sacrosanti come quelli alla mobilità, alla salute e allo studio. Facciamo qualche esempio delle proposte che presenterà la Giunta Toma:
diminuiscono di 20.000 euro i fondi alle associazioni che tutelano gli invalidi;
diminuiscono di 10.000 euro gli interventi a favore degli studenti affetti da patologie che impediscono di seguire i corsi di studio nelle scuole dell’obbligo;
diminuiscono di 100.000 euro i fondi per famiglie e assistenti di chi deve sottoporsi a trapianti o di chi è affetto da malattie rare;
diminuiscono di 200.000 euro i fondi agli Ambiti sociali di zona che saranno ancor più in difficoltà per garantire i livelli minimi di assistenza;
diminuiscono di 150.000 euro i fondi per il diritto allo studio (borse di studio, aiuti agli studenti lavoratori, disabili, ecc.);
aumenta di circa il 40% il costo dei biglietti per il trasporto pubblico locale;
aumentano i canoni tratturali;
aumento canoni forestali;
sono introdotti i diritti di segreteria su interventi agli immobili in zona sismica;
aumentano di 900.000 euro i fondi per le Comunità Montane in liquidazione.
E ora vediamo le nostre alternative e le nostre proposte. Innanzitutto molte delle risorse previste in campo sanitario e nei servizi sociali devono essere adeguatamente pubblicizzate, perché tanti cittadini non sanno neanche dell’esistenza di questo genere di aiuti e perché un’adeguata pubblicità può favorire la spesa di questi fondi. In questi settori, come visto, il ‘programma’ di Toma ad esempio sottrae risorse utili a sostenere chi soffre di una malattia rara o chi deve subire un trapianto, mentre per noi è importante raddoppiare questi fondi (da 200.000 a 400.000 euro). Sempre in campo sanitario prevediamo anche misure per abbattere le liste d’attesa, recependo il piano nazionale ad hoc presentato nelle scorse settimane dal ministro della Salute, Giulia Grillo. Sul taglio ai fondi per il diritto allo studio, invece, il MoVimento 5 Stelle prevede la sburocratizzazione della tassa regionale che dovrà essere incassata direttamente dall’Esu, Ente per il Diritto allo studio universitario del Molise, quindi semplificazione amministrativa ma anche maggiori fondi al settore. Sul trasporto pubblico locale, come detto, nel Bilancio si prevede un aumento di circa il 40% del costo biglietti di tutte le tratte sul territorio regionale in base ad una rivalutazione Istat attesa da oltre 20 anni. Il M5S chiede invece maggiori tutele per viaggiatori e per i dipendenti delle aziende di trasporti. Se aumento deve esserci, deve essere graduale e solo dopo aver messo in campo un piano di ticketing e tracking mai fatto finora. Inoltre, vogliamo mettere al sicuro gli stipendi dei lavoratori del Tpl su gomma imponendo al gestore del servizio l’obbligo di trasmettere mensilmente le contabili attestanti l’erogazione degli stipendi a tutti i lavoratori impiegati, pena il mancato pagamento da parte della Regione alle imprese affidatarie inadempienti. Non solo tagli ai servizi, abbiamo visto. I cittadini dovranno subire anche sensibili aumenti di canoni e tariffe. L’aumento dei canoni tratturali e forestali colpiscono aziende agricole e boschive, mentre i nuovi diritti di segreteria da pagare per adeguamenti, ristrutturazioni e nuove costruzioni di immobili in zone sismiche (il 90% del territorio molisano) incide fortemente sul settore dell’edilizia e scoraggia i privati ad avviare lavori edili. Il M5S chiederà di escludere dal pagamento di questa tassa almeno i cittadini che vogliono adeguare o ristrutturare i propri immobili e chiederà di bloccare l’aumento dei canoni. In merito alle Comunità Montane chiederemo di fermare il previsto aumento di fondi da 900.000 euro e proporremo il taglio degli attuali quattro Commissari liquidatori (che costano ai molisani circa 100.000 euro annui) da sostituire con un solo Commissario coadiuvato da un Ufficio Stralcio appositamente creato. Non solo. Sapete cosa ha previsto la Giunta Toma per contenere i costi della politica? Nulla. La politica chiede sacrifici ai più deboli senza intaccare i propri privilegi. Anche e soprattutto su questo punto ci batteremo perché è in questo ambito che possiamo reperire risorse fondamentali ad evitare tagli a settori vitali. Il piano anti-sprechi che proporremo in Consiglio è chiaro:
eliminiamo l’istituto della surroga o, in alternativa, prevediamo la surroga a invarianza di spesa, cioè se vogliono mantenere in piedi il meccanismo per cui il consigliere che diventa assessore lascia il posto al primo dei non eletti della stessa lista, ciò deve avvenire senza aggravio di costi;
riduciamo del 20% l’indennità di carica di governatore, assessori e presidente del Consiglio;
sopprimiamo tutte le indennità di funzione dimezzando quelle di governatore e presidente del Consiglio;
riduciamo i costi dei gruppi consiliari;
riduciamo il rimborso spese per l’esercizio del mandato;
riduciamo del 90% l’indennità dei consiglieri sospesi;
riduciamo il numero dei consiglieri personali del governatore;
rideterminiamo i compensi dei consiglieri personali del governatore, con tetto massimo di 30.000 euro lordi annui.
Ancora una volta vediamo chi fa sul serio: vediamo chi parla di tagli ai costi della politica solo per fini elettorali e personali e chi invece vuole davvero dare un segnale ai cittadini in difficoltà. Il taglio dei privilegi non è un esercizio di stile o un’azione di banale populismo. Come abbiamo visto, la Regione Molise sta togliendo fondi vitali in settori vitali. Togliere alla politica, invece, può significare dare di più ai cittadini. Peraltro l’unico taglio previsto dalla Regione in questo settore, che tuttavia dovrà certificare con norma apposita, è quello imposto dal governo nazionale tramite una norma voluta dal MoVimento 5 Stelle che prevede il taglio dei vitalizi agli ex consiglieri regionali pena la decurtazione dell’80% dei fondi statali, esclusi settori come sanità, politiche sociali, trasporti e non autosufficienze. Ma non è ancora tutto. Questo Bilancio di previsione, infatti, non dice una parola in ambito lavoro, nulla sulle nuove tecnologie, poco o nulla in ambito ambientale, pensiamo ad esempio alla gestione dell’Arpa o al ciclo dei rifiuti, non prevede ad esempio nessuna soluzione riguardo al completo risanamento dei debiti pregressi accumulati da Consorzi di Bonifica di Termoli e Larino: parliamo di ben 16 milioni di euro. Il M5S, di contro, propone sostegno concreto all’economia circolare, propone il blocco del trasporto rifiuti extraregionali, lo sviluppo del recupero dei rifiuti e l’organizzazione dell’Osservatorio regionale sul ciclo dei rifiuti. Ma i nostri portavoce presenteranno anche proposte per implementare la trasparenza della Centrale unica di committenza e degli appalti pubblici, chiederanno fondi per la partecipazione popolare, tagli ai costi dei cda delle Partecipate e la soppressione dell’Azienda autonoma Soggiorno e Turismo, in linea con le soppressioni previste per gli Ept del Molise. E ancora: stanziamento dei fondi per le guide turistiche come previsto dalla nostra mozione approvata in Consiglio all’unanimità, e raddoppio dei fondi (da 50 a 100.000 euro) per il Parco regionale dell’Olivo di Venafro. Siamo al lavoro e ce la metteremo tutta affinché dall’aula del Consiglio regionale esca una manovra diversa da quella proposta dal governatore Toma e affinché le istanze dei cittadini maggiormente in difficoltà siano rispettate tutte”.
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