“Il Punto Nascite di Termoli è stato chiuso per ragioni di sicurezza, la decisione era improcrastinabile”. Lo hanno ribadito in un incontro con la stampa presso la sede Asrem di via Petrella, a Campobasso, il commissario alla sanità Angelo Giustini e il sub Ida Grossi, affiancati dal direttore generale Gennaro Sosto e dal direttore amministrativo Antonio Forciniti. La soglia minima di 500 nascite all’anno non è stata mai raggiunta, anzi il dato è andato piuttosto diminuendo, non tanto per il calo generale delle nascite, piuttosto perché molte mamme “hanno preferito partorire altrove”. Con la diminuzione del personale gli standard minimi di sicurezza non potevano essere più garantiti e, spiegano i commissari, “nonostante le abbiamo tentate tutte siamo stati costretti a firmare, dopo l’esplicita richiesta del Comitato Percorso Nascite Nazionale e dopo che il Ministero ci ha autorizzati a procedere. Partorire in condizioni in cui i requisiti essenziali non ci sono rappresenta un rischio per le donne e i bambini, e di questo la popolazione deve prendere coscienza”. Peraltro la soglia minima per garantire la permanenza dei Punti Nascita sarà innalzata a mille nati all’anno, cosa che potrebbe far scattare un campanello d’allarme anche nella provincia di Isernia. Per il resto, al San Timoteo, è già operativo il percorso di accompagnamento alla nascita, per il quale è stato disposto il potenziamento delle funzioni ambulatoriali di visita, ecografia e diagnostica pre natale, monitoraggio pre parto e controlli post partum. Rimarrà attiva l’unità di Pediatria, al fine di assicurare 24 ore su 24 le consulenze urgenti presso il Pronto Soccorso nonché l’assistenza in regime di ricovero ai pazienti in età pediatrica.