“L’ultimo incontro si è concluso con l’ennesimo nulla di fatto. Fuori dalla Regione i lavoratori che rischiano di essere vittime innanzitutto del tentativo che ora è quello di scaricare le responsabilità”. E’ il commento di Rita Innocenzi, segretaria Cgil Abruzzo Molise, e Florinda Di Giacomo, segretario generale Flai, dopo l’ultimo incontro senza risposte fra Regione e parti sociali. “È già partita la gara al cosiddetto scaricabarile ma sfugge la comprensione di un elemento molto semplice: ai lavoratori della vertenza Gam non interessa chi è il colpevole, interessa invece sapere che ne sarà del loro destino lavorativo e di reddito. E, ad ogni modo, la mancata presenza di Amadori rischia di certificare la misura di quale e quanta autorevolezza gode la Giunta Regionale Molise con in primis il suo Presidente. Al di là di tutto, c’è bisogno di attivarsi alacremente perché, di certo, perdere un Contratto di Sviluppo da più di 40 milioni di euro con protagonista Amadori non è una robetta da nulla. Ma, c’è da chiedersi, chi è la parte che ha maggiore interesse quando la posta in gioco è provare a dare una possibilità di futuro per il Molise: la Regione Molise o un imprenditore esterno? Ad ogni modo, per la Cgil e per la Flai questa partita non può finire scaricando il problema sui tavoli ministeriali perché non c’è tempo. Intanto la Cgil e la Flai soterranno ogni iniziativa a sostegno di tutti quei lavoratori che non vogliono restare nell’ombra e che, giustamente, chiedono risposte. Semmai, mentre ci si prepara al tavolo presso Mise non si resta inermi quindi: bene l’esito della riunione della Seconda Commissione del Consiglio Regionale; bene quindi che si chieda la convocazione di un Consiglio regionale monotematico straordinario e aperto dedicato al tema del Lavoro; bene che si pensi di dare elementi concreti di risposta a ogni singola vertenza e bene che su questi temi la Commissione stimoli e indirizzi atti adeguati. Intanto però la Cgil e la Flai ritengono che vadano chiamati a raccolta tutti i livelli istituzionali perché ognuno si assuma la responsabilità per ciò che attiene al proprio ruolo a partire dal sindaco della Città di Campobasso e dai sindaci del territorio accanto ai parlamentari eletti in Molise. L’urgenza Lavoro c’è e a contesti di straordinaria difficoltà bisogna rispondere con atti altrettanto straordinari”.
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