Un bel masso di pietra, che ricorda l’episcopato larinese di Belisario Balduino, uno dei più grandi pastori del Cinquecento, rinvenuto qualche tempo fa in agro della città frentana, è stato donato al Museo diocesano posto all’interno dell’episcopio di Larino. Reca scolpiti lo stemma con il nome, cognome e carica del presule ed in basso a destra le ultime due cifre legate all’anno di incisione, il 1564, che corrisponde esattamente a quello in cui fu, dallo stesso vescovo, istituito il seminario diocesano, gloria e vanto per essere stato aperto per primo, in assoluto, nel mondo cattolico, a norma del Concilio di Trento. Lo ha rinvenuto Lello Mancinelli, a cui la Diocesi rivolge un sincero ringraziamento per averlo recuperato ed offerto al Museo presso cui ora è, insieme ad altri, possibile ammirarlo. I blasoni del benemerito presule presenti sulle pareti e sulle volte dell’attuale monumentale Palazzo vescovile di Larino, da lui realizzato ed inaugurato nel 1573, salgono così al numero di dieci. Belisario Balduino, vescovo di Larino dal 1555 al 1591, nacque a Montesardo (frazione di Alessano), in terra d’Otranto, tra il 1518 ed il 1520. Dottore in “utroque jure”, operò intensamente nella diocesi di Nardò ma la sua profonda cultura richiamò l’attenzione dell’allora arcivescovo di Napoli Gian Pietro Carafa, il futuro papa Paolo IV, che lo volle a sè vicino.
Fu eletto vescovo di Larino il 17 giugno del 1555 e consacrato esattamente un mese dopo. Nella città frentana celebrò tre sinodi, i cui atti sono ancora ben custoditi nell’Archivio Storico Diocesano e, come già accennato, reduce dal Concilio di Trento, realizzò a Larino il seminario (filosofico-teologico) giunto primo in assoluto nella Cristianità, come ebbero a sottolineare, tra gli altri, i due grandi pontefici San Giovanni XXIII e San Paolo VI. Pur travagliato da tante avversità che gli procurarono non pochi dispiaceri, riuscì a dare il massimo di se stesso per il bene della diocesi frentana. Morì a Larino nel febbraio del 1591. A lui è dedicato un tratto della statale 87 e precisamente quello che dall’incrocio col centro storico medioevale giunge all’ingresso dell’attuale Centro Diocesano di Formazione Pastorale “San Giovanni XXIII”. E’ opportuno fare, in questa occasione, anche un rapido cenno all’istituzione più importante nata ad opera di Belisario Balduino: il seminario. Il presule, appena un mese e mezzo dopo la conclusione (4 dicembre 1563) del Concilio di Trento, riuscì ad adattare a collegio per aspiranti al sacerdozio un modesto edificio posto alle spalle del duomo, conosciuto come “Torre di Balestriera”. L’inaugurazione avvenne il 26 gennaio del 1564. In questo stabile, allora di proprietà del Capitolo cattedrale, ebbe vita almeno fino al 1619 quando Gregorio Pomodoro, vescovo di Larino dal 1616 al 1626, al fine di dare al seminario una sede più idonea, acquistò a sue spese un edificio da ristrutturare. Nell’area adiacente, corrispondente a quella posta difronte alla cattedrale, fu poi realizzato uno stabile apposito inaugurato nel 1642 da Persio Caracci (1631-1656) e notevolmente ingrandito dai suoi successori dove, per il tempo successivo e fino al 1936, “ripieno d’alunni che anche da lontane parti” vi concorrevano, fioriva “in qualunque ranco di scienza”.
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