Lo scorso 23 maggio si è svolta a Roma la prima seduta della Conferenza Istituzionale Permanente dell’Autorità di bacino distrettuale dell’Appennino Meridionale. La Conferenza è l’organo di indirizzo coordinamenti e panificazione delle nuove Autorità di distretto. Presieduta dal Ministro per l’Ambiente, è composta dal Ministro per le Infrastrutture, dal Capo Dipartimento della Protezione Civile, dai Presidenti delle Regioni e delle Province autonome. Per il Molise ha preso parete alla riunione l’Assessore ai Lavori Pubblici Pierpaolo Nagni che a margine dell’incontro ha dichiarato: “Anche per i territori ricadenti nei bacini idrografici dei fiumi Trigno, Biferno e Minori sono stati adottati i Piani Stralcio per l’Assetto Idrogeologico. Attraverso tali Strumenti di Pianificazione finalmente sarà possibile attuare interventi compatibili con l’assetto idrogeologico evitando potenziali incremento delle condizioni di rischio in un territorio particolarmente esposto a pericolosità idrogeologica ed allineando tali territorio al resto d’Italia. La data del 23 maggio rappresenta quella in cui si è concluso un lungo iter amministrativo di adozione dei PAI, iniziato nel 2002 per il bacino interregionale del Trigno e nel 2004 per il bacino dei fiumi Biferno e Minori. Le regioni Abruzzo e Molise, insieme con il Distretto dell’Appennino Meridionale, hanno avuto il plauso da parte del Ministro Galletti in quanto si è riusciti per la prima volta in Italia a completare l’iter procedurale di adozione di PAI sulla base del nuova governance di cui alla legge n. 221 del 28 dicembre 2015. Questo raggiunto è un importante traguardo che caratterizzerà parecchio del nostro futuro lavoro, anche perché il Ministero dell’Ambiente ha riconosciuto un’importanza strategica all’approvazione di questi Piani che garantiranno un modello integrato di gestione del territorio e la definizione di nuovi e più efficienti modelli di gestione. Siamo dinanzi non a un atto prettamente formale, ma a un adempimento quanto mai sostanziale e strategico, anche perchè molte delle risorse europee e nazionali sono ancorate all’approvazione di Piani di gestione conformi alla normativa quadro in materia di acque. L’obiettivo – ha concluso Nagni – sarà includere e gestire il settore in una prospettiva integrata di conoscenza, prevenzione e gestione delle problematiche e dei rischi, che sempre di più dovrà costituire il nuovo approccio strategico sulla materia.”
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