Nuova luce splende sul sito di San Vincenzo al Volturno, antica abbazia benedettina (la prima edificazione risale al 703) che rappresenta uno straordinario tesoro storico-artistico della provincia di Isernia. Si è conclusa la campagna di scavo 2019, condotta dall’Università Suor Orsola Benincasa, con il sostegno del Museo Archeologico Nazionale di Napoli e con la collaborazione della Soprintendenza Abap e del Polo Museale del Molise. L’indagine effettuata, realizzata con tecnologia avanzata (in particolare immagini scattate da drone equipaggiato con fotocamera a infrarossi e termica) ha permesso di accertare l’estensione verso Sud del complesso archeologico. Non soltanto un monastero ma un vero e proprio quartiere produttivo, dove erano presenti forni per vetri, laterizi e metalli, andava ben oltre il perimetro del chiosco centrale. In particolare si è capito che nel corso della ricostruzione avvenuta fra la fine del X secolo e la prima metà del successivo, davanti e ai piedi della Basilica Maggiore, fu costruito un quadriportico con funzioni di diaframma fra l’esterno e l’interno dello spazio monastico. Il sito archeologico di San Vincenzo al Volturno conferma così la sua importanza come luogo unico in Europa per la conoscenza del patrimonio storico-artistico altomedioevale. Gioiello dell’architettura e dell’arte medievale, l’abbazia testimonia la ricchezza dei territori di confine che conobbero una fiorente attività culturale negli intermundia temporali tra le conquiste longobarde e franche in Italia. “La rinnovata collaborazione con un’istituzione prestigiosa come il Mann e con l’Università Suor Orsola Benincasa – afferma Leandro Ventura, direttore del Polo Museale del Molise – è un segnale concreto circa la possibilità di fare rete sul territorio fra istituzioni diverse per creare un sistema di reciproco supporto per la conoscenza e lo studio del patrimonio. L’esperienza e i notevoli risultati delle comunità attive di ricerca degli anni appena trascorsi consentono di sottolineare l’efficacia di questa collaborazione che quindi non risulta solo formale”.
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