La coppia di 50enni che era stata arrestata dai Carabinieri in flagranza di reato, sabato sera, con l’accusa di sequestro di persona ed abusi sessuali ai danni di una 12enne, scarcerata lunedì sera su disposizione dell’Autorità Giudiziaria, è stata nuovamente tratta in arresto in virtù di un ordine di custodia cautelare in carcere emesso dal Giudice per le Indagini Preliminari su richiesta della stessa Procura della Repubblica di Isernia. L’arresto della coppia è stato eseguito questa mattina all’alba dai Carabinieri di Venafro, mentre il figlio 16enne, anch’egli coinvolto nella vicenda con la stessa accusa, rimane affidato in custodia ad altri familiari, su disposizione del Tribunale per i Minori. I due arrestati, con l’intento di favorire un rapporto sessuale tra il proprio figlio ed una 12enne, avevano prenotato una camera presso un albergo allo scopo poi di combinare successivamente un matrimonio tra i due. La ragazzina era stata prelevata per strada e con forza fatta salire sull’auto, da parte della coppia di adulti insieme al figlio. Già a bordo dell’auto, la ragazzina ha subito molestie sessuali da parte del 16enne, alle quali aveva tentato strenuamente di opporsi. Al rifiuto poi di recarsi in albergo da parte della 12enne, per convincerla le veniva anche offerta una somma in contanti di circa tremila euro, ma all’ennesimo rifiuto veniva picchiata dal figlio della coppia che le provocava contusioni al volto come poi successivamente certificato da personale del 118, abbandonandola in una stradina di campagna. Nel frattempo, la mamma della vittima aveva denunciato la scomparsa della figlia ai Carabinieri della Stazione di Venafro, che si erano messi immediatamente sulle tracce della ragazzina, rintracciandola poi mentre rientrava presso la sua abitazione. A bordo dell’auto, utilizzata per trasportare la ragazzina, era stata anche rinvenuta e sottoposta a sequestro la somma in contanti di tremila euro. Dopo le formalità di rito, l’umo è stato trasferito presso la Casa Circondariale di Isernia mentre la donna è stata associata presso la sezione femminile del carcere di Chieti.
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