“Sant’Antonio lu nemicu de lu demonio”, recita un vecchio canto popolare. E a Campobasso, nell’ambito dei festeggiamenti per Sant’Antonio Abate, il demonio c’era. Anzi, detto con una forzatura, ce n’erano due. Il Diavolo di Tufara e l’Orso di Jelsi sono state le presenze speciali di questa tradizionale giornata caratterizzata da religiosità e folklore, cominciata dalla chiesa in omaggio al Santo. L’accensione dei fuochi, la breve processione e la Messa celebrata dal Vescovo Bregantini hanno segnato l’aspetto più religioso della festa. Il momento gastronomico, caratterizzato da fave cotte, granoni e panini con la salsiccia, è stato curato dagli scout Agesci. La sera, nella piazzola, musica e maitunate a cura del gruppo di Nicola Mastropaolo.
Congratulazioni alla neo dottoressa Caterina Calardo: 110 e lode con tesi su un museo dedicato alla pandemia da Coviv-19
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