Ore 10.30. C’è preoccupazione a Cercemaggiore per la registrazione di 16 casi positivi al Covid-19 all’interno della casa di riposo del paese. Su 20 ospiti della struttura 13 (tutti molisani) sono stati contagiati, probabilmente fra loro, a partire dal 92enne risultato positivo al Coronavirus alcuni giorni fa. Proprio quest’ultimo, come informa il sindaco Gino Mascia, starebbe meglio e non avrebbe più bisogno al momento del respiratore automatico. Gli altri ospiti contagiati, isolati e senza possibilità di vedere nessuno se non gli operatori sanitari muniti del kit di precauzione, stanno bene. “Alcuni sono asintomatici, altri hanno qualche decimo di febbre, ma ciò vale anche per chi non ha contratto il virus”, ha spiegato Mascia. Stanno bene anche le tre operatrici contagiate, su sei persone in servizio presso la casa di risposo (le altre tre sono quindi negative). Intanto sono scattate le quarantene per i familiari che sono entrati in contatto con le persone positive nelle ultime due settimane, disposizione che fa schizzare di diverse decine i numeri dell’isolamento domiciliare obbligato. E la preoccupazione dei cittadini, che si percepisce anche nelle numerose telefonate che sta ricevendo il sindaco in queste ore, non c’è solo a Cercemaggiore. Circa la metà degli anziani positivi è residente in paese mentre il resto proviene da comuni limitrofi, compreso Campobasso. “I timori in questo momento sono comprensibili – ha spiegato Mascia, – la situazione comunque è sotto controllo”. C’è la possibilità di un allargamento della zona rossa, come avvenuto già per quattro comuni molisani. “Stanno valutando, per ora non ho alcuna comunicazione dal presidente della Regione”.
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