Nonostante l’emergenza del fenomeno epidemico da Covid–19, non si ferma l’attività investigativa della Polizia di Stato. Di particolare ausilio risulta l’app “Youpol” per smartphone, recentemente aggiornata, che prevede come ribadito la possibilità di segnalare tra gli altri anche i reati violenti che si consumano tra le mura domestiche, particolarmente utile in questo delicato momento in cui in ottemperanza alle indicazioni governative i cittadini restano a casa e possono avere in questo modo la tempestiva accessibilità al pronto intervento della Polizia di Stato. In tale ambito lo scorso 13 marzo a seguito di una segnalazione giunta alla centrale operativa gli agenti del Commissariato di di Termoli sono immediatamente intervenuti in una via del centro cittadino ove alcuni vicini riferivano di aver udito delle urla provenienti da un appartamento in cui verosimilmente vi era un un litigio in atto tra i due conviventi S.R., residente a Termoli, e K.D., di origine polacca, da anni residente a Termoli. All’atto del controllo la donna risultava avere segni evidenti di lesioni sul volto e sul corpo, tanto che si rendeva necessario l’intervento di personale medico del 118 per le cure del caso. La vittima veniva quindi collocata presso una struttura protetta per evitare la reiterazione del reato da parte del convivente. Le certosine ed immediate indagini compiute dal personale del Commissariato di Termoli anche grazie alla collaborazione della vittima consentivano di accertare che, anche in passato, la donna aveva subito vessazioni e maltrattamenti da parte dell’uomo, purtroppo mai denunciati. Il responsabile della condotta violenta, colpevole del reato di maltrattamenti in famiglia, è stato quindi denunciato alla Procura della Repubblica di Larino che, appurata la veridicità dei fatti, ha chiesto ed ottenuto dal gip l’emissione della misura cautelare in carcere eseguita nella tarda serata di ieri dal personale della Polizia di Stato del Commissariato di Termoli. L’autore della condotta violenta è stato quindi condotto presso la casa circondariale di Larino a disposizione dell’Autorità Giudiziaria.
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