Deve scontare una pena di 29 anni e 5 mesi di reclusione per omicidio volontario, calunnia e altri reati: Bruno Gentile, 51 anni, accusato di avere ucciso sua madre, Anna D’Ortona, 72 anni, il 18 novembre del 2004 a Tavenna, è stato arrestato dalla Polizia di Stato a Siracusa, dove si trovava a fini terapeutici in una casa di cura. Gli agenti della Squadra Mobile hanno eseguito nei suoi confronti un’ordinanza di carcerazione emessa dall’Ufficio Esecuzioni penali della Corte d’appello dell’Aquila e lo hanno tradotto presso la casa circondariale di Brucoli (SR). L’episodio sconvolse la comunità molisana, anche per i dettagli venuti fuori a seguito delle indagini. Il corpo carbonizzato dell’anziana fu trovato nella sua abitazione di Tavenna, semidistrutta dalle fiamme. La donna era morta – come fu confermato dall’autopsia – per via dell’incendio, le cui fiamme erano partite dal camino, dopo che qualcuno aveva cosparso di benzina il corpo della 72enne. Il figlio fu arrestato a Vasto il giorno successivo all’episodio. La difesa di Gentile ha sostenuto che la madre dell’imputato si era in realtà suicidata. Nel giugno del 2006 la sentenza in primo grado da parte della Corte d’Assise di Campobasso. L’uomo venne condannato a 24 anni per omicidio e 2 per calunnia per aver accusato un legale del delitto. Dopo i successivi gradi di giudizio la pena è stata confermata insieme a quella relativa ad altri reati contro la persona.
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