«Siamo uniti nel fronteggiare l’emergenza sanitaria ed economica. Non c’è nessuna crisi all’interno della Giunta regionale». Lo afferma il presidente della Regione Molise, Donato Toma, il quale precisa che «ieri sera, al temine della riunione di Giunta, ho invitato gli assessori a presentare le proprie dimissioni, chiedendo loro di partecipare in veste di consiglieri al prossimo Consiglio regionale, fissato per la discussione del Bilancio regionale di previsione. È per me una prassi periodica, come annunciai in campagna elettorale, fare il cosiddetto “tagliando” alla giunta per verificare azioni e obiettivi raggiunti. Non è la prima volta e non sarà l’ultima». «Gli assessori Vincenzo Cotugno, Vincenzo Niro, Nicola Cavaliere e Roberto Di Baggio – prosegue – hanno dichiarato di dimettersi, mentre l’assessore Luigi Mazzuto si è riservato di comunicare la propria decisione». «Sulla base di ciò – conclude il governatore – nella tarda serata di ieri, ho proceduto a firmare il relativo decreto di revoca. Chiedo a maggioranza e opposizione di affrontare la discussione sul bilancio in maniera responsabile quantomeno dal punto di vista dei toni – poi ognuno voterà come lo ritiene opportuno – in ossequio al grave momento che stiamo vivendo. Polemiche e distinguo eccessivi non sarebbero compresi dalla nostra splendida comunità che ha bisogno invece di risposte forti e concrete delle istituzioni. Uniti ne usciremo più forti. Come comunità e come istituzioni».
M5s: “Mossa irreponsabile in piena emergenza sanitaria”.
“La decisione del governatore di azzerare la Giunta regionale, in piena emergenza e a quattro giorni dalla discussione del Bilancio, misura in maniera precisa la distanza che c’è tra la massima istituzione regionale e i cittadini. Toma, ancora una volta, si dimostra una guida incapace e un comunicatore mediocre. L’azzeramento della Giunta non è altro che l’ennesimo colpo di teatro per tentare di mettere a tacere i tanti e sempre più rumorosi dissidi interni alla maggioranza, per blindare il voto al Bilancio regionale e per salvarsi la poltrona. Ma azzerare la Giunta vuol dire anche paralizzare l’attività ordinaria della Regione, sospendere pagamenti e innumerevoli altri problemi che rimangono irrisolti per lasciare posto alle beghe politiche. Inoltre, chiedere agli assessori di rimettere le deleghe vuol dire tentare di scaricare su di loro la responsabilità di un fallimento politico e amministrativo che si perpetua ogni giorno. In questo senso, è abbastanza imbarazzante assistere al modo in cui gli stessi assessori si fanno manipolare dal presidente. Non dimentichiamo che, in soli due anni di legislatura, è già la terza volta che il governatore annuncia o minaccia l’azzeramento dell’esecutivo. Ma la cosa più grave è che Toma non comprende che sta comunicando ai molisani debolezza, confusione, codardia istituzionale, in un momento di difficoltà per l’intera comunità. Proprio quando, al contrario, sarebbe necessaria unità d’intenti e massima condivisione delle scelte. In questo modo, non fa altro che confermare quanto sia inadeguato al ruolo di governatore, perché incapace di essere una ‘guida’ credibile ed autorevole per i cittadini amministrati. Caratteristica che il ruolo di Presidente richiederebbe, a maggior ragione in periodo d’emergenza collettiva. Ora vedremo cosa accadrà. Sarebbe ridicolo far rientrare in Consiglio i surrogati dopo averli estromessi dalla votazione sul bilancio. Eventuali cambi in Giunta si tradurrebbero in una redistribuzione delle poltrone assessorili e consiliari. E ciò confermerebbe un malcelato e disperato tentativo di trovare un equilibrio per ‘sopravvivere’ politicamente. Un eventuale nulla di fatto, invece, significherebbe sbeffeggiare gli assessori, svilire il ruolo dei consiglieri, scherzare con le preoccupazioni dei cittadini, giocare (e perdere) con il futuro del Molise. In entrambi i casi, Toma dovrebbe dimettersi”.