Paolo Saverio Di Zinno che osserva il Castello Monforte e il Mistero dell’Immacolata Concezione: è l’immagine venuta fuori dalla fantasia della famiglia Teberino e dalla matita di Luigi De Michele in occasione dell’anniversario della morte dello scultore campobassano, grande interprete della cultura barocca meridionale, e padre dei noti Ingegni che sfilano per la città nel giorno di Corpus Domini. Il bellissimo disegno, comparso sulla pagina Facebook del Museo dei Misteri, ha un significato ben preciso. E’ stata infatti l’Immacolata Concezione la prima opera scultorea del Di Zinno donata alla chiesa di San Bartolomeo, dove è ancora custodita e ben visibile. Sono passati 239 anni dalla sua scomparsa. L’omaggio, quest’anno, avrà un effetto ancora più significativo in ragione del fatto che i Misteri, per via della pandemia e delle restrizioni imposte, non potranno sfilare il prossimo 14 giugno. La tradizione sarà affidata pertanto alla memoria e appunto alle immagini, oltre che ai video ormai di facile fruizione nella nostra epoca digitale.
Di seguito una breve biografia di Paolo Saverio Di Zinno tratta dalla descrizione del disegno da parte del Museo dei Misteri.
“Paolo Saverio di Zinno nacque a Campobasso il 3 dicembre 1718 da Andrea di Zinno e Lucia di Soccio. Sin dalla giovinezza il Di Zinno non mancò di mostrare le sue attitudini artistiche, dilettandosi nella realizzazione di statuette in creta. All’età di diciannove anni il giovane artista, grazie al sostegno economico dei fratelli Giovambattista e Giuseppe, si trasferì per alcuni anni a Napoli per studiare presso la bottega dello scultore Gennaro Franzese. Tornato a Campobasso sposò, nel 1746, Candida Scaroina.
Le abilità artistiche perfezionate a Napoli gli fruttarono numerose committenze in diversi centri del Molise, degli Abruzzi, delle Puglie e della Campania. Ad oggi si contano circa trenta sculture lignee di soggetto sacro firmate dal di Zinno e datate tra il 1745 e il 1781. Vi sono, inoltre, altre sessantotto sculture di attribuzione accolta.
All’attività scultorea, inoltre, il di Zinno affiancò anche incarichi civili come quello di governatore dell’Università di Campobasso nonché amministratore della confraternita dei Crociati nel 1759. L’apice della carriera e del prestigio del di Zinno furono raggiunti proprio dalla reinvenzione dei Misteri del Corpus Domini, commissionate dalle confraternite cittadine dei Crociati, dei Trinitari e di S. Antonio Abate, che si impegnarono al mantenimento, a proprie spese, degli stessi Ingegni che il di Zinno realizzò“.