Il 24 maggio si celebra la Giornata Nazionale del Terapista Occupazionale, voluta da AITO (Associazione Italiana Terapisti Occupazionali), per promuovere il professionista sanitario della riabilitazione. Sono 1963 i TO iscritti agli Albi, 3,2 ogni 100.000 abitanti, con ampie differenze regionali. Il territorio molisano ne conta solo 6, tutti impegnati in strutture riabilitative e nei diversi contesti territoriali, compreso il domicilio, luogo privilegiato del terapista occupazionale (Piano Indirizzo Riabilitazione, 2011). “I programmi di Terapia Occupazionale si rivolgono a tutte le età e ai vari setting, dall’acuto al territoriale, mirano a ridurre le limitazioni all’autonomia e favorire il ritorno alla vita quotidiana“, spiega Caterina Valente (foto in basso), terapsta presso il Neuromed e referente regionale Aito, oltre che presidente della Commissione dell’Albo dei Terapisti Occupazionali di Campobasso e Isernia. “Il nostro lavoro è quello di prendere in carico la persona sin dalle prime fasi della riabilitazione, ad esempio post-ictus, e accompagnarla verso il recupero di tutte le autonomie di base come lavarsi, vestirsi, mangiare da sola mediante training funzionali, l’uso di strategie e ausili. Il terapista occupazionale valuta i bisogni dell’individuo, utilizzando un approccio centrato sulla persona. Gli interventi includono la creazione di una routine, l’identificazione dei punti di forza, l’insegnamento di tecniche di risparmio energetico, la riorganizzazione dell’ambiente domestico e lavorativo, la scelta di ausili, possono essere rivolti anche ai caregiver. È un lungo percorso che mira a far tornare alla vita quotidiana la persona con il massimo livello di autonomia possibile“.
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