Ore 18.45. Era diventato un incubo sulla piazza di Campobasso, autore secondo l’inchiesta della Procura della Repubblica del capoluogo di numerosi episodi di spaccio con condotte violente per farsi pagare dagli acquirenti debitori ma anche di almeno 3 episodi di rapina, due ai danni di una donna nel centro storico e uno ai danni di un giovane del posto. Per Michele Di Bartolomeo, meglio conosciuto come il writer ‘Pensa‘ è oggi arrivata una condanna esemplare da parte del giudice Veronica D’Agnone del Tribunale di Campobasso per diversi reati che vanno dalla rapina alle lesioni, dallo spaccio all’estorsione. La sentenza: 23 anni di reclusione con l’abbreviato e interdizione perpetua dai pubblici uffici. Il giovane resta recluso in carcere. Per il suo “braccio destro” Andrea Maselli (ai domiciliari) la condanna è di 5 anni e 8 mesi di reclusione per concorso in rapina e spaccio di stupefacenti.
La difesa preannuncia ricorso in appello.
“Riteniamo la condanna ingiusta“, è il commento dell’avvocato Giuseppe Fazio, difensore di Maselli. “Nel caso della rapina il mio assistito si è presentò volontariamente agli inquirenti per chiarire la sua posizione. Nel caso dello spaccio di stupefacenti sono stati contestati episodi a nostro avviso inesistenti. Attendiamo le motivazioni. Chiaro che ricorreremo in Appello“.
L’inchiesta.
L’8 marzo 2019, nell’ambito dell’operazione “PENSA”, gli agenti della Polizia di Stato di Campobasso unitamente agli uomini del locale Nucleo Operativo e Radiomobile dell’Arma dei Carabinieri diedero esecuzione a 6 misure cautelari (due in carcere e quattro ai domiciliari) emesse dal GIP del Tribunale di Campobasso su richiesta della locale Procura, per i reati di rapina pluriaggravata e per numerose condotte di spaccio di sostanze stupefacenti. Nella circostanza furono eseguite 14 perquisizioni ed effettuati vari arresti nei confronti dell’allora 25enne Pensa e del 19enne Maselli, entrambi di Campobasso, e di altri quattro uomini, uno di Campobasso e tre residenti tra Lucera e San Severo, sottoposti alla misura degli arresti domiciliari. In particolare, nel corso di una delle perquisizioni fu rinvenuto nell’abitazione del giovane writer, principale indagato, un involucro contenente circa 90mila euro, nascosto nelle mura di casa, provento dell’attività di spaccio. L’indagine, coordinata dalla Procura della Repubblica di Campobasso ha avuto origine da una rapina perpetrata ai danni di un ragazzo del capoluogo nell’agosto del 2018 e, attraverso accertamenti tecnici, osservazioni, pedinamenti e perquisizioni, ha consentito di ricostruire il complesso di attività e comportamenti illeciti posti in essere, tra cui l’attività di spaccio a Campobasso condotta dai due molisani attraverso un sodalizio criminoso con gli altri soggetti pugliesi, grazie ai quali veniva rifornita la piazza di Campobasso con la droga proveniente da San Severo. Il 25enne, il 22 gennaio 2019, aveva attuato anche una seconda rapina ai danni di una cittadina straniera.