“Come promotori della conferenza stampa sulla sanità molisana post covid abbiamo condiviso i tre importanti obiettivi che il governo nazionale si è dato per rafforzare il Sistema Sanitario Nazionale e vincere non solo la pandemia in atto, ma anche gli altri molteplici pericoli, potenziali o attuali, che minacciano la salute dei cittadini”. E’ quanto sostenuto dai rappresentanti del periodico La Fonte e dalla Diocesi Termoli-Larino, che questa mattina hanno voluto tracciare il quadro delle mosse ritenute necessarie al territorio e alla popolazione per migliorare la sanità locale in questo momento storico. “Il primo obiettivo riguarda la necessità di superare la frammentazione e i dislivelli delle prestazioni sanitarie causati dalle diverse scelte programmatiche regionali. Qui il lavoro da fare è enorme e, al tempo stesso, indifferibile. Noi lo sosterremo con forza. Il secondo obiettivo era quello di realizzare una rete nazionale di “covid-hospital” capace di evitare la diffusione del contagio nelle strutture ospedaliere esistenti e il blocco delle prestazioni sanitarie ordinarie. Abbiamo proposto l’inserimento dell’ospedale di Larino nella rete nazionale in questione, ma pare che il governo abbia accettato proposte confliggenti con il proprio progetto originario. Se così fosse, ne saremmo profondamente dispiaciuti. L’ultimo obiettivo, ma non per importanza, è quello di rafforzare i servizi socio-sanitari territoriali. A questo tema è dedicata la conferenza stampa odierna.
Alcuni dati di partenza ci aiutano a capire la portata del problema che abbiamo di fronte:
– l’Italia dedica alla spesa sanitaria il 6,5% del PIL. La Germania e la Francia spendono il 9,5%;
– in Italia la spesa per la medicina territoriale è pari all’1,2% del Pil. In Germania è al 2,9%;
Se è vero che la prevenzione, il mantenimento della salute e la riabilitazione si fanno sul territorio, risulta evidente che la priorità per l’Italia è quella di raddoppiare subito la risorse destinate alla sanità territoriale e riorganizzare i servizi ospedalieri. Il raddoppio delle risorse per la sanità territoriale è particolarmente urgente per il Molise che ha una popolazione di 300.000 abitanti, distribuita su 136 comuni. È una condizione che crea molti disagi alla popolazione, ma che può risultare ottimale per sperimentare un progetto pilota da offrire all’intero Paese. Nella elaborazione del suo progetto di sanità territoriale il Molise deve considerare la qualità dell’aria, dell’acqua, del cibo e dell’ambiente come indicatori preziosi della salute psicofisica dei suoi cittadini”.
La conferenza stampa vuole essere soprattutto un appello ai sindaci molisani a esercitare pienamente il loro ruolo di responsabili della condizione di salute della popolazione nei territori di competenza e a battersi per un nuovo sistema di servizi socio-sanitari territoriali. Il momento per farlo è adesso perché ora sono disponibili fondi europei per la sanità e per il Green Deal. Un progetto regionale, sostenuto dai sindaci e dai cittadini, potrebbe far convergere fondi di diversa natura su obiettivi complementari e dare al Molise un profilo sostenibile e attraente. In questa prospettiva la salute dei cittadini, la qualità dell’ambiente e le prospettive socio-economiche della nostra regione possono e devono essere curate con interventi convergenti. I sindaci possono interpretare al meglio questa esigenza e trasformarla, insieme ai cittadini, in un concreto progetto di futuro.”
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