Alex Britti non accetta in regalo la chitarra di un ragazzo campobassano ma il ‘fan’ – anche se questo termine, spiega oggi il giovane, non è proprio adatto – non se la prende, anzi in un post su Facebook ci tiene a precisare tutta la vicenda che lo ha visto protagonista insieme al cantautore romano domenica sera a due passi dal palco allestito in piazza della Repubblica per il concerto di Corpus Domini. Lui si chiama Luca Testa e dopo aver notato che il suo colloquio con l’artista è finito sui giornali, generando in alcuni casi lo sdegno di diversi concittadini, ha voluto raccontare nel dettaglio la versione dei fatti. “Penso che arrivati a questo punto sia doveroso, da parte mia, dire le cose come stanno senza romanzi né travisazioni dettate dal “sentito dire”. Erano già diverse settimane che l’Amministrazione, io e lo staff di Britti eravamo in contatto per organizzare questa consegna/omaggio: io, in qualità di liutaio che apprezza un ottimo strumentista (e non in qualità di fan) e l’Amministrazione, in qualità di Istituzione che offre un dono prezioso “made in Campobasso”. Si era oramai arrivati a chiusura nonostante i tempi un po’ lunghetti. Se non che, il giorno prima del concerto, sono iniziate un po’ di problematiche sia organizzative che sulla scaletta, ad iniziare dall’orario di arrivo di Britti in città fino al suo concerto (data la sua serrata attività di promozione del disco che durava già dalla mattina) e non ultima, una mail della sua produzione che dichiarava l’impossibilità di consegnare la chitarra per problemi legati ad accordi commerciali con brand di altre chitarre. Nonostante ciò, Britti è stato contattato personalmente e ha continuato a dichiararsi disponibile a ricevere la chitarra (o almeno questo è quello che mi è stato sempre riferito). Fino all’ultimo, quindi, io sono stato rimbalzato fra quest’ultima e l’altra voce. Tuttavia la sera ho deciso di andare ugualmente portando la chitarra e ho aspettato il mio turno. Alex pur apprezzando molto lo strumento ed il gesto mi ha detto di non poterlo accettare poiché non l’avrebbe suonato, visto che in questo periodo suona prevalentemente l’elettrica per poi ringraziarmi ribadendo “veramente! …come se l’avessi accettata!”. Successivamente ci siamo fatti delle foto ed una breve chiacchierata tra “chitarristi”. Al di la di tutta la vicenda che mi vede protagonista e appena narrata, non mi sento di dare giudizi, mi sento solo di dire che, per quanto mi riguarda, Britti non si è comportato male; diciamo che non è stato delicato, ma molto pragmatico, sincero e diretto. Dal mio punto di vista, pur se in modo ridotto, le mie piccole soddisfazioni le ho avute: ci siamo incontrati; mi ha fatto i complimenti per la chitarra, ci siamo fatti un po’ di foto e una chiacchierata. Riassumendo e rettificando quanto letto in questi due giorni fra post e articoli vari:
1. Non sono un fan che voleva regalare una chitarra ma un liutaio che costruisce strumenti musicali e che insieme all’Amministrazione di CB voleva fare un omaggio a un grande chitarrista italiano;
2. Britti non ha rifiutato il dono. Semplicemente non ha potuto accettare ringraziando però come se l’avesse fatto;
3. Non sono un eroe sceso a piedi dalla zona industriale appositamente ma uno a cui piace camminare e che voleva evitare il traffico;
4. Non sono rimasto deluso della mancata consegna, ho preso solo i lati positivi della vicenda;
5. Alex Britti avrà anche agito male nei confronti di altri (le motivazioni si dovrebbero ascoltare anche da lui) ma nei miei confronti c’è stata solo un po’ poca chiarezza.
Detto questo, Alex Britti resta comunque un grande chitarrista. Io, voglio restare con solo le cose positive che questa esperienza mi ha lasciato! Chiedo a tutti di diffondere questo post dove naturalmente la discussione sia chiarificatrice e grazie a tutti quelli che si sono sentiti in dovere di “difendermi”.”