Durante il fine settimana scorso è proseguita la consueta attività della Capitaneria di porto di Termoli in contrasto della pesca di frodo. Nella serata di venerdì infatti gli uomini e le donne della Capitaneria di porto di Termoli, in particolare i militari incaricati di svolgere il servizio N.O.P.A. (Nucleo operativo di polizia ambientale) a seguito di segnalazione, hanno posto in essere un’attività di ricognizione costiera finalizzata alla rilevazione di persone intente alla pesca di frodo. L’attività espletata ha condotto alla rilevazione di pescatori subacquei nelle acque antistanti le mura del Borgo Antico di Termoli in attività non consentita, in violazione del divieto di pesca subacquea dal tramonto all’alba. A seguito degli accertamenti svolti, il personale militare ha proceduto alla contestazione nei confronti dei trasgressori di sanzioni di importo complessivo pari a 2.000 euro nonché al sequestro del pescato e delle attrezzature da pesca. Inoltre, nella mattinata di sabato, la motovedetta CP 2115, durante ulteriori controlli nelle acque antistanti il litorale termolese, ha intercettato e sanzionato un’unità da diporto che navigava nelle acque interdette a tutela del campo di estrazione di idrocarburi situato nel compartimento termolese. La Capitaneria di porto di Termoli rammenta l’importanza del rispetto delle normative in materie di pesca dettate dal Decreto Legislativo n. 4/2012 in quanto finalizzate alla tutela delle risorse biologiche il cui ambiente abituale o naturale di vita sono le acque marine, nonché alla prevenzione, scoraggiamento ed eliminazione della pesca illegale, non dichiarata e non regolamentata.
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