La Polizia di Stato del Commissariato di Termoli, nell’ambito dell’attività di controllo del territorio disposta dal Questore di Campobasso, ha posto fine ad un’attività vessatoria e di continue minacce attuate da due uomini di origine albanese, rispettivamente di 21 e 28 anni, ai danni di un giovane molisano. Il giovane 21enne, infatti, si è rivolto alla Polizia, terrorizzato ed esasperato per le ripetute e continue vessazioni che da tempo era costretto a subire da parte dei due fratelli albanesi. L’origine di tali fatti va ricercata nell’esemplare comportamento tenuto dalla vittima anni fa, precisamente nel 2016, allorquando fu testimone di un grave fatto di sangue verificatosi lungo la passeggiata posta sotto il castello di Termoli. Nella circostanza il giovane, dimostrando alto senso civico, testimoniò sull’accaduto, facendo così assicurare alla giustizia uno dei due fratelli albanesi, autore del fatto. Tuttavia, negli anni successivi, il termolese si è trovato a subire una serie di ripercussioni da parte del responsabile del reato e del fratello, tra cui anche delle lesioni causate da un trauma facciale, nonché inseguimenti e minacce, in quanto accusato di “aver fatto la spia”. Su tali avvenimenti erano state presentate anche delle denunce. Da ultimo i due fratelli albanesi, a bordo di un’autovettura di grosse dimensioni, avevano pedinato il malcapitato mentre transitava sulla SS 16, a bordo del proprio scooter. Questa volta la causa è da trovarsi sicuramente in una citazione dei due per una udienza penale – fissata di lì a pochi giorni – in quanto accusati di lesioni. Il 21enne si è rivolto, pertanto, al 113, raccontando del tentativo nei suoi confronti di fargli perdere il controllo dello scooter e della paura anche di uscire di casa. Il personale del Commissariato di Termoli si è attivato, immediatamente, cercando di rassicurare e ricondurre alla serenità il giovane. Subito dopo averlo messo in sicurezza, è scattata la meticolosa e stringente attività investigativa: ricostruite tutte le fasi dell’ultima aggressione, controllato meticolosamente il tragitto percorso dalla vittima, acquisite immagini di videosorveglianza, testimonianze, referti medici. Così a distanza di pochi giorni il Tribunale Ordinario di Larino, su richiesta della Procura della Repubblica, ha emesso nei confronti del 28enne autore dei fatti un’ordinanza di applicazione della misura cautelare dell’obbligo di dimora e quella ulteriore del divieto di avvicinarsi ai luoghi frequentati dalla vittima e di comunicare in qualunque modo sia con lo stesso che con i prossimi congiunti. Il fratello più giovane, invece, è stato iscritto nel registro degli indagati per concorso nei medesimi reati, atti persecutori, violenza e minaccia per costringere a commettere un reato, a causa del tentativo di indurre la parte offesa a testimoniare il falso.
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