Oggi, 15 novembre, è la Giornata mondiale del ricordo delle vittime della strada. In Molise la famiglia Di Vico ha ritenuto opportuno ricordare il proprio caro figlio Gianmarco – scomparso la sera dell’8 luglio 2019 dopo essersi scontrato a bordo di uno scooterone contro un’auto in via Ferro, a Campobasso – anche a nome degli altri genitori che hanno perso figli e familiari, vittime di questa guerra silenziosa. Una guerra senza vincitori, dove partecipano anche gli operatori di polizia, i componenti di squadre di emergenza, gli operatori sanitari, i quali per primi intervengono, ed ai quali spetta il gravoso compito di prendersi cura sia delle vittime, sia dei familiari accorsi. A distanza di oltre un anno ancora non vengono chiuse le indagini per il tragico sinistro in cui è rimasto coinvolto il 20enne campobassano, un ragazzo d’oro amato da tantissime persone e la cui morte ha sconvolto un’intera comunità, mentre l’Amministrazione comunale da qualche settimana ha fatto installare in via Ferro due dossi artificiali con segnaletica verticale prima e dopo l’incrocio con via Carlone. Una misura che dovrebbe almeno in parte contenere l’alta velocità di una strada a scorrimento rapido e stretta fra il buon senso e l’anarchia degli automobilisti, in quanto priva di segnaletica orizzontale, che dovrebbe costituire un elemento base, e non straordinario, visti i tanti svincoli presenti lungo via Ferro, non solo via Carlone ma anche l’ingresso/uscita dei centri commerciali e di altri negozi e attività. L’incrocio protagonista di quell’8 luglio, insomma, resta ancora un punto pericoloso, forse un po’ meno rispetto a un anno fa. La realizzazione della tangenziale Nord, secondo il progetto, prevede una rotonda all’altezza dell’incrocio con via Molinari, che dovrebbe contribuire a regolamentare la viabilità della strada.
I dati e la richiesta dei familiari: più prevenzione e iter giudiziari rapidi
I dati Istat relativi all’anno di riferimento 2019 sono impietosi e parlano di 555 incidenti stradali in Molise che hanno causato la morte di 28 persone ed il ferimento di altre 913. Si tratta di eventi violenti ed improvvisi, estremamente dolorosi e traumatici, anche e soprattutto per chi sopravvive all’accaduto. Ad aggiungere tragicità a questi eventi è il fatto che spesso gli incidenti riguardano giovani, come il caro e compianto Gianmarco Di Vico, adolescenti e talvolta anche bambini. Ancora qualche numero: nel 2019 nel Molise, il 35,7% degli incidenti si sono verificati nell’area urbana, spesso in orario serale, in strade spesso poco illuminate e con insufficienza o totale assenza di segnaletica adeguata e limitatori di velocità. Quello che i genitori di Gianmarco oggi ed i familiari delle vittime tutti invocano è un maggiore impegno delle Istituzioni al fine di migliorare la prevenzione ed il rispetto delle regole, definendo strategie efficaci per arrivare ad una diminuzione sensibile di tale fenomeno. In tal senso, importante è anche la definizione giudiziaria dei procedimenti che si instaurano, i quali, a giudizio dei familiari, dovrebbero avere una corsia preferenziale per la loro definizione, visti i numeri del fenomeno soprattutto in terra molisana. Molte volte, difatti, la durata dei processi non offre una risposta immediata alla applicazione della giustizia, parola che tutti i familiari invocano sempre più spesso ed a gran voce. La mamma Lina, il papà Francesco ed il fratello Davide ricordano Gianmarco: un ragazzo sempre impegnato nel sociale, nella scuola, nello sport, un ragazzo educato, vitale, solare. Gianmarco manca a loro ed alla società campobassana tutta, con l’unica consolazione nel forte ricordo e nella dimostrazione quotidiana della sua presenza nel cuore di familiari ed amici tutti.