Il 18 dicembre la Rete dei Numeri pari ed il Comitato per il Ritiro di qualunque Autonomia Differenziata promuovono in P.zza Montecitorio a Roma ed in altre piazze d’Italia, compresa quella di Campobasso, un presidio contro “la secessione dei ricchi, propagandata come “regionalismo differenziato”, che porterebbe alla distruzione dell’unità della nostra Repubblica”. A Campobasso il presidio in piazza Prefettura si terrà dalle ore 16 alle ore 18. L’approvazione del DDL Boccia introdurrebbe nel nostro Paese quella che è stata definita “autonomia differenziata”, ribattezzata da quotidiani e giuristi come “secessione dei ricchi”. “Le conseguenze sarebbero estremamente negative”, sostengono le due associazioni. “Avremmo un paese ancor più frammentato e disunito, con cittadini e cittadine di serie A, B e persino Z, a seconda del luogo di residenza. Il DDL Boccia legittimerebbe la costruzione di 20 piccole patrie, dando a ognuna di queste la possibilità di gestire autonomamente – tra le altre – il sistema scolastico, la tutela del territorio e dell’ambiente, i contratti di lavoro e il gettito fiscale. Abbiamo già visto in questi anni cosa significhi la regionalizzazione del Servizio Sanitario Nazionale. Enormi ed incalcolabili sono i disastri causati dalle privatizzazioni, dalla negazione del diritto alla salute per milioni di cittadine e cittadini italiani sino alla crescita esponenziale delle differenze tra Nord e Sud. La regionalizzazione della sanità, insieme alle privatizzazioni, hanno amplificato l’impatto della pandemia, aumentato le disuguaglianze e causato un numero maggiore di vittime. Sarebbe grave quindi se in un momento così drammatico per il paese, davanti a un aumento senza precedenti della disuguaglianze, mentre crescono le differenze territoriali tra i diritti e le prestazioni, il Governo decidesse di approvare la cosiddetta autonomia differenziata, cedendo alle richieste di tre presidenti di Regione di regionalizzare altre 22 materie. E sarebbe ancor più grave che l’approvazione del DDL Boccia avvenisse senza un dibattito pubblico e il coinvolgimento dei cittadini come in questo momento sembra intenzionato a fare il Governo. In una fase storica come questa dovremmo lavorare per uniformare e garantire diritti e prestazioni ovunque nel paese e la cosiddetta autonomia differenziata è un attacco all’unità della Repubblica”.
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