Anche durante un’emergenza come quella che stiamo vivendo non possiamo permettere che una patologia come l’epilessia venga dimenticata. Per questo motivo anche il 2021 vedrà la celebrazione della Giornata Internazionale dell’Epilessia, lunedì 8 febbraio. Tra le numerose manifestazioni organizzate a livello internazionale, una delle più emblematiche è l’illuminazione dei luoghi storici e d’arte delle città. Il colore scelto è il viola, simbolo dello sforzo che ricercatori e medici portano avanti contro questa patologia, ma simbolo anche della lotta al pregiudizio, alle superstizioni, alle false credenze. I.R.C.C.S. Neuromed – Fondazione Neuromed, in collaborazione con la Lega Italiana contro l’Epilessia (LICE), saranno in prima linea. Lunedì 8 febbraio, a partire dalle 19,30, le città di Caserta, in Campania, e di Venafro, in Molise, vedranno accendersi di viola il loro luogo storico per eccellenza, rispettivamente la Reggia di Caserta e la Palazzina Liberty di Venafro.
“L’Italia – dice Alfredo D’Aniello, neuropsichiatra infantile presso il Centro Epilessia del Neuromed e consigliere della macro area Campania-Molise della Lega Italiana contro l’Epilessia – è in prima linea nella lotta a questa patologia che, ricordiamo, è molto diffusa, interessando circa l’1% della popolazione. Solo nel nostro Paese registriamo più di 500mila persone affette. Oltre alle problematiche cliniche, però, spesso dobbiamo affrontare anche pregiudizi che sono in larga parte legati alla mancanza di conoscenza. Ecco perché anche quest’anno, secondo l’iniziativa della LICE, mi sono impegnato per permettere l’illuminazione di importanti monumenti con lo scopo di accendere una luce sull’epilessia e sui falsi miti che purtroppo ancora troppo spesso le ruotano attorno. Pregiudizi che generano sconforto e isolamento non solo nelle persone che soffrono ma anche nei loro familiari”. Ma questo è un momento particolare, come sottolinea D’Aniello. “Quest’anno, a causa della pandemia, non è possibile organizzare eventi in presenza, come abbiamo sempre fatto nelle passate edizioni. E allora l’illuminazione dei monumenti riveste ancora più importanza al fine di sensibilizzare e far conoscere questa malattia. Un ringraziamento speciale va certamente alle amministrazioni comunali di queste due città che da subito hanno sposato e permesso questa iniziativa”.
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