Dopo la decisione dell’inserimento del Molise nelle aree definite arancioni, a partire da domenica 21 febbraio, comunicata dal ministro della Salute, Roberto Speranza, il sindaco di Campobasso, Roberto Gravina, ha predisposto un’ordinanza sindacale con la quale stabilisce la sospensione delle attività didattiche in presenza per gli istituti scolastici di ogni ordine e grado, siano pubblici, parificati, paritari e degli asili nido pubblici e privati, a partire da lunedì 22 febbraio fino al 28 febbraio. “Nonostante la situazione dei contagi in città continui a mantenersi stabile, con un numero di positivi totali che si attesta sui 134, e sebbene dall’ASREM non giungano all’Amministrazione notizie di nuovi focolai tantomeno negli ambienti scolastici – ha dichiarato Gravina, – tenuto conto della situazione di forte criticità nella quale si sta ritrovando l’intero sistema sanitario regionale e il conseguente progressivo aumento giornaliero dei ricoveri nelle strutture ospedaliere, per prevenire ulteriori sviluppi emergenziali legati alla forte diffusione del virus che già ha costretto alla definizione di zone rosse nel basso Molise, abbiamo deciso come Amministrazione comunale che, a partire da lunedì 22 febbraio, per una settimana, tutti gli istituti scolastici di ogni ordine e grado, siano pubblici, parificati, paritari e gli asili nido pubblici e privati, non svolgeranno lezioni in presenza. Come già detto, dai bollettini quotidiani emessi dall’Asrem, l’andamento epidemiologico sul territorio cittadino non risulta paragonabile a quanto sta accadendo in altri comuni – ha specificato il sindaco, – tuttavia, l’introduzione della “zona arancione” su tutto il territorio regionale, con decorrenza 21.2.2021, rappresenta una situazione ideale per approntare ulteriori misure idonee ad ottenere una riduzione della curva epidemica e con l’ordinanza appena emessa, valida fino al 28 febbraio, potremo analizzare i dati che emergeranno dalla prossima verifica settimanale della situazione epidemiologica e valutare quale sarà stato realmente, il primo impatto, delle diverse misure adottate anche a livello regionale. Chiamiamo in questo momento ad una grande responsabilità le famiglie e i genitori in particolare, chiedendo loro di vigilare sui figli a prescindere dal fatto che i loro ragazzi non si rechino a scuola, perché è necessario che i ragazzi comprendano la necessità di limitare le occasioni di incontro in un periodo così determinante come quello che stiamo vivendo. La decisione di sospendere le attività in presenza per la popolazione scolastica cittadina – ha aggiunto il sindaco – è stata presa anche per alleggerire i laboratori dell’ASREM nel lavoro che con grande dedizione e costanza portano avanti, quotidianamente, sui tamponi e sui relativi tracciamenti.”
Prorogata fino al 6 marzo dad a Termoli.
A Termoli, peraltro in zona rossa, il sindaco Francesco Roberti ha disposto la proroga fino al 6 marzo incluso della sospensione delle attività didattiche in presenza nelle scuole di ogni ordine e grado, già disposta con le precedenti ordinanze n. 34 del 30/01/2021 e n. 50 del 09/02/2021.
Pd di Campobasso si era schierato a favore della chiusura delle scuole.
La presenza conclamata del più contagioso ceppo inglese del virus, la pressione insostenibile sugli ospedali regionali, la campagna vaccinale ancora in alto mare, la compresenza di docenti, personale ATA ed alunni, tutti ancora non vaccinati, in spazi dove non è possibile assicurare la necessaria areazione, impongono una chiusura delle scuole di ogni ordine e grado. E’ quanto avevano sostenuto i consiglieri comunali di Campobasso del Pd prima del provvedimento di Gravina. “È una scelta dolorosa, ma che, se fatta oggi, produrrà effetti positivi in futuro, per tutti. Auspicabile, in realtà, la chiusura, con i conseguenti indispensabili ristori, di tutte le attività e dei luoghi dove è inevitabile la compresenza di più persone per molte ore, ma non è possibile garantire il necessario distanziamento e la opportuna areazione. Facciamo presto”.