Francesco Cossiga (Sassari, 26 luglio 1928 – Roma, 17 agosto 2010) è stato un politico, giurista e docente italiano, ottavo presidente della Repubblica dal 1985 al 1992 quando assunse, di diritto, l’ufficio di senatore a vita. Ai sensi del decreto del presidente del Consiglio dei ministri del 17 maggio 2001,[1] ha potuto fregiarsi del titolo di presidente emerito della Repubblica Italiana.
È stato ministro dell’interno nei governi Moro V, Andreotti III e Andreotti IV dal 1976 al 1978, quando si dimise in seguito all’uccisione di Aldo Moro. Dal 1979 al 1980 fu presidente del Consiglio dei ministri e fu presidente del Senato della Repubblica nella IX legislatura dal 1983 al 1985, quando lasciò l’incarico perché fu eletto al Quirinale, come più giovane Capo di Stato dell’età repubblicana, dopo essere già stato fino ad allora il più giovane Sottosegretario, Ministro dell’Interno, Presidente del Consiglio dei Ministri e Presidente del Senato.
Come Capo dello Stato ha conferito l’incarico a cinque Presidenti del Consiglio: Bettino Craxi (del quale ha respinto le dimissioni di cortesia presentate nel 1985), Amintore Fanfani (1987), Giovanni Goria (1987-1988), Ciriaco De Mita (1988-1989) e Giulio Andreotti (1989-1992) (degno di nota, inoltre, è, nel 1987, per la prima e finora unica volta nella storia della Repubblica, il conferimento dell’incarico a una donna, l’allora Presidente della Camera dei Deputati Nilde Iotti); ha nominato cinque senatori a vita, tutti nel 1991: Francesco De Martino, Giovanni Spadolini, Giulio Andreotti, Gianni Agnelli e Paolo Emilio Taviani; ha infine nominato cinque Giudici della Corte costituzionale nel 1986 Antonio Baldassarre, nel 1987 Mauro Ferri, Luigi Mengoni ed Enzo Cheli e nel 1991 Giuliano Vassalli.