La Corte d’Appello di Campobasso ha ridotto la pena al writer campobassano Michele Di Bartolomeo, alias Pensa, a 10 anni di reclusione – attraverso la formula del concordato in appello – per una serie di reati che vanno dalla rapina alle lesioni, dallo spaccio di stupefacenti all’estorsione. Il giudice di primo grado il 6 luglio scorso lo aveva condannato a 23 anni con l’abbreviato. Per il braccio destro A.M., difeso dall’avvocato Giuseppe Fazio, la pena è stata ridotta da 5 anni e 8 mesi a 3 anni.
L’inchiesta.
L’8 marzo 2019, nell’ambito dell’operazione “PENSA”, gli agenti della Polizia di Stato di Campobasso unitamente agli uomini del locale Nucleo Operativo e Radiomobile dell’Arma dei Carabinieri diedero esecuzione a 6 misure cautelari (due in carcere e quattro ai domiciliari) emesse dal GIP del Tribunale di Campobasso su richiesta della locale Procura, per i reati di rapina pluriaggravata e per numerose condotte di spaccio di sostanze stupefacenti. Nella circostanza furono eseguite 14 perquisizioni ed effettuati vari arresti nei confronti dell’allora 25enne Pensa e del 19enne A.M., entrambi di Campobasso, e di altri quattro uomini, uno di Campobasso e tre residenti tra Lucera e San Severo, sottoposti alla misura degli arresti domiciliari. In particolare, nel corso di una delle perquisizioni fu rinvenuto nell’abitazione del giovane writer, principale indagato, un involucro contenente circa 90mila euro, nascosto nelle mura di casa, provento dell’attività di spaccio. L’indagine, coordinata dalla Procura della Repubblica di Campobasso ha avuto origine da una rapina perpetrata ai danni di un ragazzo del capoluogo nell’agosto del 2018 e, attraverso accertamenti tecnici, osservazioni, pedinamenti e perquisizioni, ha consentito di ricostruire il complesso di attività e comportamenti illeciti posti in essere, tra cui l’attività di spaccio a Campobasso condotta dai due molisani attraverso un sodalizio criminoso con gli altri soggetti pugliesi, grazie ai quali veniva rifornita la piazza di Campobasso con la droga proveniente da San Severo. Il 25enne, il 22 gennaio 2019, aveva attuato una seconda rapina ai danni di una cittadina straniera all’interno della sua abitazione nel centro storico, nel corso della quale sarebbe stata anche picchiata. Le indagini hanno più volte rilevato le condotte violente e senza scrupoli di Di Bartolomeo anche nei confronti di consumatori di stupefacenti probabilmente in debito con lui.