Con l’inaugurazione del modulo prefabbricato davanti al Veneziale di Isernia, si completa il quadro dei nuovi posti di terapia intensiva ‘mobili’ a ridosso delle tre principali strutture ospedaliere del Molise. Sono 26 in tutto, ma finora – per fortuna o purtroppo, dipende dai punti di vista – inutilizzate. Una installazione che, al di là della scelta, discutibile o meno, è apparsa comunque tardiva visto che il peggio dell’ondata invernale della pandemia è ormai alle spalle. Ad un mese dalla sua consegna, il modulo predisposto davanti al Cardarelli di Campobasso è attualmente vuoto. Va bene la prevenzione – ripetiamo, tardiva – ma dal momento che il nosocomio non viene da un momento “felice” sarebbe opportuno sfruttare in qualche modo i nuovi posti letto. Ecco perché l’Asrem sta ultimando le procedure per una vera e propria riconversione, dettata di volta in volta dallo stato di emergenza. In sostanza, con la rimodulazione dell’area Covid del Cardarelli, che è arrivata a contenere 80 posti letto, il nuovo modulo dovrebbe colmare uno dei vuoti creatisi con l’individuazione iniziale dell’ospedale campobassano quale hub regionale per la gestione dei pazienti Covid, le terapie intensive per i degenti non positivi. Sarebbe una svolta su cui però è in corso una valutazione, e pertanto non ufficiale. Ciò che appare abbastanza certo, però, è l’utilizzo del modulo per pazienti no Covid. E negli altri due ospedali? Al San Timoteo il modulo diventerà un’area di appoggio ed osservazione del Pronto Soccorso, mentre al Veneziale sarà utilizzato come area grigia per quei pazienti in attesa dell’esito del tampone molecolare.
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