La pandemia ha acuito le disuguaglianze nel mondo del lavoro e a pagarne il maggior scotto sono stati i precari, gli stagionali, le donne, così come tanti lavoratori che sono stati licenziati o rischiano di finire in strada a causa della crisi di molte aziende e settori. La campagna vaccinale è una delle armi per provare a riprendere una certa regolarità in un Paese già provato dalle conseguenze della Grande Crisi a cavallo fra i primi due decenni del ventunesimo secolo e in un Molise i cui effetti sembrano per lunghi aspetti irreversibili. In occasione del Primo Maggio, Festa dei lavoratori, in cui vengono ricordate tutte le lotte per i diritti dei lavoratori, originariamente nate per la riduzione della giornata lavorativa, rappresentanti istituzionali e sindacati locali sono intervenuti per analizzare il momento.
Toma: “Crisi pandemica ha inciso sul lavoro. Entro fine estate popolazione molisana vaccinata”.
“Da oltre un anno, ormai, siamo alle prese con il Covid-19 e tra i numerosi effetti negativi conseguenti a questa terribile pandemia vi è purtroppo quello legato alle difficoltà del mondo del lavoro. Una situazione divenuta insostenibile, tante categorie duramente colpite, lavoratori in difficoltà e imprese allo stremo. In questi lunghi mesi, Governo e Regione hanno messo in campo diverse iniziative al fine di sostenere imprese e lavoratori. Ma non basta, ne siamo consapevoli. È necessario tornare al più presto alla situazione pre-pandemia, dunque bisogna rialzare le saracinesche, tornare a investire, assumere, credere in un futuro prospero. Occorre, però, farlo in sicurezza, non possiamo permetterci di sbagliare. Dobbiamo continuare a rispettare le regole, proseguire con la campagna vaccinale, cercando di incrementare sempre più il numero di dosi giornaliere. Noi lo stiamo facendo alacremente, abbiamo superato le 115mila inoculazioni e, sempreché la consegna dei vaccini avvenga come ci è stato garantito, entro l’estate avremo immunizzato tutta la popolazione molisana vaccinabile. Questo ci dà una prospettiva che fino a qualche mese fa non avevamo e ci fa ben sperare in un graduale ritorno alla normalità. Con la pandemia, nonostante il blocco dei licenziamenti, si sono ridotte le capacità assunzionali, in modo particolare al Sud, e a farne le spese, ancora una volta, sono stati soprattutto i giovani e le donne. La nostra Repubblica è fondata sul lavoro, le istituzioni hanno il dovere di fare di più. Sviluppo e progresso stanno dando vita a nuove opportunità lavorative, molte professioni scompariranno, altre nasceranno. Crescente sarà la domanda di risorse umane altamente specializzate. Scuola e Università sono fondamentali in questo processo. La società è in evoluzione, nei prossimi anni sono prevedibili diversi cambiamenti. D’altronde, la storia ci insegna che dopo periodi bui c’è sempre una fase di rilancio. Le risorse del Piano nazionale di ripartenza e resilienza rappresentano una straordinaria opportunità che va colta e non va sprecata. Buon 1° maggio a tutti voi, care molisane e cari molisani“. La riflessione del presidente della Regione Molise, Donato Toma, sul 1° maggio, Festa del lavoro.
Il presidente della Provincia di Campobasso, Roberti: “Maggiore attenzione a chi ha perso il lavoro o non ce l’ha”.
“Il 1° maggio è una giornata simbolo: si ricordano il lungo percorso che ha portato alla conquista dei diritti dei lavoratori e anche gli obiettivi sociali ed economici raggiunti dai lavoratori dopo lunghe battaglie. Sarà un 1° maggio sobrio nelle celebrazioni, ma sempre una giornata di riflessione, in cui il rapporto dialettico tra lavoratori, cittadini, forze politiche e sociali rappresenta un momento di grande crescita per tutti. Il tema lavoro è sempre un argomento di grande rilevanza politico-sociale, nonché di riflessione sulla solidarietà e sulla coesione sociale. Il 1° maggio è la festa di chi, ogni giorno, si impegna per far valere i propri diritti e, dunque, un lavoro ce l’ha, ma anche di chi è lavoratore precario oppure un impiego non ce l’ha o lo ha perso. È in favore di quest’ultimi, infatti, che devono essere rivolte tutte le nostre attenzioni, affinché ognuno possa trovare nel lavoro la propria dignità e soddisfazione personale. “L’Italia è una Repubblica, fondata sul lavoro”, così si apre, con l’articolo 1, la Costituzione Italiana. Nessuno deve restare indietro, soprattutto nei momenti più difficili. L’augurio di un buon 1° maggio di riflessione, ma anche di fiducia per un futuro migliore per tutti“.
Il sindaco di Campobasso, Gravina: “Diritti non sono concessioni”.
“Il lavoro è l’attuazione di un impegno concreto dedicato alla costruzione di un modello sociale di cui ognuno di noi deve far parte, in modo altamente inclusivo, basato su ragioni che non siano solo e sempre esclusivamente economiche e finanziarie, ma su motivazioni, idee e progetti che servano a rendere migliori le nostre comunità. Tutto ciò può essere realizzato solo se ogni tipo di lavoro viene garantito senza discriminazioni di sorta e ponendo un’attenzione imprescindibile e continua, che ovviamente vada ben oltre la singola data rappresentativa del 1° maggio, ai diritti dei lavoratori. Diritti che non vanno scambiati per concessioni, ma che per un paese civile e moderno rappresentano la base etica, morale e relazionale della sua struttura sociale e che per questo sono da difendere sempre, senza se e senza ma. Se le condizioni di sicurezza sui luoghi di lavoro sono, oggi giorno, le tematiche che, anche a causa della pandemia, vengono giustamente poste per prime al centro di gran parte dei dibattiti legati alle tutele dei lavoratori, di pari passo dobbiamo impegnarci per concorrere a consolidare la consapevolezza di quanto sia determinante, per le istituzioni ma anche per l’intera opinione pubblica, mantenere alta l’attenzione per tutto ciò che riguarda i rapporti lavorativi, le occasioni di entrata nel mondo del lavoro da rendere rese sempre più trasparenti e possibilmente celeri e la messa in atto di programmi reali che consentano ai nostri giovani di scegliere di restare a vivere sul territorio, contribuendo così, in prima persona, con le loro capacità e conoscenze, a un nuovo sviluppo del quale avvertiamo tutti un’improrogabile necessità.”
Sindacato Operai Autorganizzati (Soa): “Nel Molise festa del ricatto senza lavoro”.
“Spopolamento e povertà. Un Molise che continua a essere comunque fonte di guadagno per le multinazionali e per chi promette migliaia di posti di lavoro per deturpare e violentare ancora di piú il territorio con la sua gente, i soliti ricatti dove vige la rassegnazione del ‘meglio che niente’, con forza ne fa eco la politica regionale che non ha creato la possibilità e né ha tutelato quel poco che c’é, un carrozzone allo sbando con gli assessori al lavoro a staffetta per riempire le caselle delle spartizioni dei partiti. Quale nuovo lavoro per il Molise? Amazon? Call center? Pali eolici? Progetti di cementificazione? Sottopagati e sfruttati, lavoratori e territorio. Il Covid ha evidenziato ancora di più l’assenza di tutela per gli operai e pendolari abbandonati nelle mani del menefreghismo politico, sindacale confederale, imprenditoriale, mettendo a rischio anche nella nostra regione migliaia di lavoratori con le loro famiglie quotidianamente, anche con la morte, compresi i lavoratori della sanità. I diritti vanno conquistati e difesi, il lavoro si crea con il rispetto e la dignità. I messaggini istituzionali per la festa del lavoro li rimandiamo al mittente, le facce di bronzo rimangono tali. Buon Primo Maggio a tutti coloro che non si arrendono“.