Mentre i molisani, come il resto degli italiani, hanno ancora nella mente le immagini della tragedia consumatasi al Nord, nella località piemontese di Stresa, dove una cabina della funivia che risale il Mottarone è precipitata al suolo cagionando la morte di 14 persone, l’attenzione nella nostra regione si sposta sugli impianti di risalita di Campitello Matese, meta per eccellenza dei turisti che praticano sci da discesa, ma non solo. Anche se l’inchiesta della Procura di Verbania sta evidenziando responsabilità umane clamorose e per certi versi singolari, l’episodio rischia di incutere nella popolazione il terrore di salire in futuro su qualunque mezzo simile che comporta, appunto, la sospensione in aria per tutto il tragitto. Per tale motivo abbiamo voluto interpellare l’amministratore di Funivie Molise, Nicola Ianiro, per capire lo stato attuale degli impianti di Campitello, gli interventi futuri, i rischi e le precauzioni adottate.
Quattro impianti attivi fino a massimo 4 posti con manutenzione annuale. Per tre strutture revisioni nel 2021.
Innanzitutto a Campitello non esistono funivie come quella di Stresa-Mottarone. Sono quattro gli impianti attualmente attivi, di cui una sciovia monoposto e tre seggiovie, fino a 4 posti: San Nicola, Del Caprio, Capo d’Acqua e Piana Lavarelle. Quest’ultimo, che si trova sul pianoro principale, è stato oggetto di revisione generale l’anno scorso, con un investimento di 370mila euro. A seguito delle necessarie manutenzioni, l’impianto è stato collaudato a dicembre e gennaio scorsi per la stagione sciistica 2020-2021, nel rispetto del decreto n. 203/2015 del Ministero dei Trasporti, che prevede una revisione speciale ogni 5 anni e una generale ogni 20, oltre alle manutenzioni ordinarie che vanno eseguite annualmente. “Quindi – ci spiega Ianiro – quest’anno è prevista la revisione speciale quinquennale della sciovia San Nicola e della seggiovia Capo d’Acqua, che è la più nuova, entrata in funzione nel 2016 e peraltro poco utilizzata finora, e quella generale della seggiovia Del Caprio“. Inoltre il collaudo annuale è doppio se gli impianti vengono utilizzati anche nella stagione estiva.
Prevista la sostituzione della fune dell’impianto Del Caprio. Dalla Regione oltre 2 milioni di euro.
Uno dei dettagli che ha maggiormente colpito l’opinione pubblica circa la tragedia in Piemonte è la fune spezzata. “L’Italia è forse il Paese più attento per quanto riguarda la sicurezza degli impianti – aggiunge Ianiro, – altre Nazioni non hanno tutte le restrizioni previste da noi. Quello del Mottarone è un caso anomale, non è mai successo che si fosse spezzata da sola una fune. Bisognerà attendere gli esami dei tecnici“. Ogni anno, continua l’amministratore di Funivie Molise, viene effettuato sulla fune un esame magneto-induttivo, una sorta di radiografia per verificarne lo stato. Lo stesso che riguarderà l’impianto Del Caprio – seggiovia con 4 posti ad aggancio automatico, la più capiente a Campitello, – per la quale anticipa Ianiro “molto probabilmente andremo a sostituire totalmente la fune“, nell’ambito della revisione generale. Si tratta dell’intervento più delicato e che sarà finanziato grazie ad un contributo dalla Regione di circa 1,6 milioni di euro, che rientrano nei circa 2,1 milioni stanziati con delibera di febbraio per i tre interventi sopra citati. “Venerdì è stato individuato l’ingegnere che sarà responsabile dei lavori, il 2 giugno incontrerò il professionista, poi una volta definito il quadro di interventi, gli stessi saranno dati in appalto e dovranno terminare prima della prossima stagione invernale“.
Tre freni in caso di anomalie.
Cosa succede in caso di guasti o anomalie? “La seggiovia è a gancio fisso, quindi viene bloccata alla fune e viaggia sulle rulliere. In caso di guasto, intervengono tre freni. C’è un freno meccanico, uno motore e uno idraulico. La sedia in sostanza viene immediatamente bloccata con l’arresto dell’impianto e non torna indietro. In caso di black-out elettrico, ad esempio, interviene il motore a scoppio alimentato a gasolio“.