Il Comitato regionale dell’INPS per il Molise da mesi ha mantenuto alta l’attenzione sulla questione invalidità civile facendosi portatore, nei confronti della ASReM, delle aspettative dei tanti utenti fragili che richiedendo tali prestazioni si vedono costretti ad aspettare mesi e mesi prima di essere sottoposti a visita medico-legale. “All’inizio dello scorso mese di aprile dopo un intervento sinergico promosso dal comitato, che ha coinvolto sia l’Azienda sanitaria sia l’Istituto previdenziale” spiega il presidente Andrea Cutillo, “avevamo espresso soddisfazione per i risultati raggiunti, accogliendo di buon grado quanto comunicato dai rappresentanti della ASReM circa la problematica trattata. Infatti l’Azienda sanitaria, pur rilevando il permanere di criticità presso le commissioni di Campobasso e Termoli, aveva informato il comitato di un piano che prevedeva di smaltire l’arretrato creatosi a seguito della pandemia entro quattro–sei mesi dalla ripresa delle attività delle commissioni medesime, garantendo, contestualmente, la piena operatività delle commissioni di Larino, di Agnone e di Isernia–Venafro. Purtroppo, con rammarico, al comitato regionale sono giunte – dagli stakeholder del territorio (patronati in primis) – notizie circa il perdurare delle criticità legate ai lunghi tempi di attesa, soprattutto rispetto alle visite domiciliari, che vedono infrangere le aspettative createsi nel corso degli incontri con i rappresentanti ASReM. Per queste motivazioni il Comitato Inps ha deciso di procedere con una nuova ed ulteriore sollecitazione nei confronti dell’Asrem, che però ad oggi non ha fornito alcun riscontro. Pertanto dando voce ai tanti portatori di interesse che hanno lamentato il perdurare delle criticità evidenziate, ma soprattutto al disagio dei tanti cittadini interessati che attendono il riconoscimento dello status di invalido civile, ci si augura che l’Azienda Sanitaria del Molise, pur considerando quanto la pandemia ha determinato, integri le risorse disponibili nelle commissioni mediche al fine di aumentare il numero di pratiche lavorate relative alle richieste di invalidità civile, un obiettivo che per molti utenti fragili e malati rappresenterebbe un agognato diritto£.
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