Il Molise è all’ultimo posto nella classifica del fatturato delle aziende della vendita a domicilio, con 3 milioni 920mila euro (0,3%). Sono i dati annuali elaborati da Univendita, la maggiore associazione di categoria del settore con 1,306 miliardi di fatturato complessivo e 165mila venditori. La Campania è la prima regione dell’area Sud e isole, nel 2020 ha fatto registrare vendite per oltre 129 milioni di euro (pari al 9.9% del totale nazionale), mentre i venditori operanti nella regione sono stati 25.587 (il 15.5% del totale), la percentuale più alta in tutto il territorio italiano. Il Mezzogiorno e le Isole valgono il 33,6% del fatturato nazionale e in quest’area geografica la Campania detiene il primato seguito nell’ordine da Sicilia (99 milioni 318mila euro, pari al 7,6% del totale), Puglia (83 milioni 636mila euro, 6.4%), Calabria (48 milioni 352mila euro, 3,7%), Sardegna (33 milioni 977mila euro, 2,6%), Abruzzo (28 milioni 750mila euro, 2,2%), Basilicata (11 milioni 761mila euro, 0,9%) e Molise (3 milioni 920mila euro, 0,3%). La Lombardia guida la classifica nazionale (210 milioni 398 mila euro, 16.1%), seguita da Campania, Veneto (124 milioni 148mila euro, 9.5%) e Lazio (103 milioni di euro, 7.9%). Nell’area Sud e Isole si concentra quasi la metà dei venditori presenti in Italia con una percentuale che sfiora il 50%. Dopo il primato della Campania, seguita da Sicilia (21.790 venditori, 13,2%), Puglia (15.847, 9,6%), Calabria (7.923, 4,8%), Sardegna (3.796, 2,3%), Abruzzo (3.136, 1,9%), Basilicata (1.650, 1%) e Molise (990, 0,6%). «Il Sud e le Isole primeggiano su tutta l’Italia per numero di venditori. Il fatto che quasi il 50% della forza lavoro sia concentrato in quest’area geografica, deve far riflettere su quanto il Mezzogiorno sia un territorio ricco di risorse e talenti», spiega il presidente di Univendita Ciro Sinatra. «Nonostante lo scenario economico segnato da una contrazione dei consumi di entità eccezionale – continua Sinatra – la vendita a domicilio si conferma un settore propulsivo e anticiclico rispetto all’andamento economico del Paese, perché è considerata un’ottima opportunità professionale da svolgere sia a tempo pieno che part-time. L’associazione ha chiuso il 2020 con un volume d’affari delle imprese associate pari a 1 miliardo e 306 milioni di euro con una flessione molto contenuta rispetto all’anno precedente: le premesse per un 2021 che possa confermare il trend di recupero delle vendite, che si è iniziato a registrare già nella seconda metà del 2020, ci sono tutte».
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