Il 13 luglio il PNRR dell’Italia è stato definitivamente approvato con decisione di esecuzione del Consiglio dei ministri che ha recepito la proposta di decisione della Commissione Europea. Il PNRR dovrà dare attuazione, nel nostro Paese, al programma Next Generation EU, varato dall’Unione Europea per integrare il quadro finanziario pluriennale (QFP) 2021 -2027 alla luce delle conseguenze economiche e sociali della pandemia da Covid–19. Con il decreto, il Governo ha definito la “governance” per il piano nazionale di ripresa e resilienza e dettato le misure e le procedure di accelerazione e semplificazione per l’efficace e tempestiva attuazione degli interventi. Il piano è strutturato in 6 missioni, e in particolare all’interno della seconda missione, “Rivoluzione verde e transizione ecologica”, il PNRR stanzia complessivamente 68,6 miliardi. La missione 2 si struttura in 4 componenti, tra cui la tutela del territorio e della risorsa idrica. La Regione è delegata al ruolo di singolo soggetto attuatore, sulla base delle specifiche competenze istituzionali o della diversa titolarità degli interventi definiti nel PNRR, e, in caso di mancato rispetto degli obblighi e degli impegni o di persistente inerzia, si attiveranno i poteri sostitutivi del Presidente del Consiglio. “Gli incendi e le catastrofi ambientali, figlie del dissesto idrogeologico, che stanno dilaniando le regioni del Sud, in maniera particolare il nostro Molise”, commentano Giuseppe Pavone, Stefano Bellini e Donato Di Blasio dell’Usb Forestali Molise, “certificano il fallimento delle politiche regionali in atto in materia di salvaguardia dell’ambiente e nella gestione degli operatori idraulico forestali, per cui chiediamo a gran voce un cambio di visione, che permetta una stabilizzazione dei lavoratori considerata la loro alta professionalità e grande conoscenza del territorio e delle sue criticità, parallelamente ad una programmazione seria e lungimirante su queste tematiche. Chiediamo di essere convocati in tempi celeri e pretendiamo di essere parte attiva nella progettazione dei fondi del PNRR, per le ragioni sopra esposte. Consideriamo il PNRR un’opportunità unica ed irripetibile utile a ridare dignità ad una categoria di lavoratori da sempre ignorata, a volte derisa, e a garantire al territorio regionale la giusta attenzione per scongiurare i disastri a cui abbiamo assistito inermi nel corso degli anni”.
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