Nello scorso mese di febbraio, personale della Questura di Campobasso, al termine di una articolata attività di indagine coordinata dalla locale Direzione Distrettuale Antimafia, ha dato esecuzione a 3 ordinanze di misura cautelare a carico di altrettanti soggetti che, con la collaborazione di un quarto individuo indagato a piede libero, avevano messo in atto un’attività estorsiva ai danni di un noto imprenditore edile del capoluogo. La condotta posta in essere dai soggetti in questione, confermata dai riscontri avuti nel corso della attività info investigativa, è stata ritenuta di particolare gravità tanto che la Sezione Criminalità Organizzata della Squadra Mobile di concerto con la Procura della Repubblica di Campobasso ha contestato l’aggravante del cosiddetto “metodo mafioso”. Lo scorso 3 novembre, a seguito di sentenza di primo grado, il Tribunale di Campobasso ha riconosciuto le responsabilità degli autori delle condotte criminose confermando che le stesse erano state messe in atto, così come ipotizzato dagli inquirenti, con le modalità tipiche della criminalità organizzata, condannando i tre uomini alla reclusione, rispettivamente, di 4 anni e 7 mesi, 4 anni e 6 mesi e 2 anni e 11 mesi. La sentenza di condanna conferma l’importanza dell’attenzione che la Polizia di Stato pone nei confronti dei fenomeni di criminalità organizzata cercando di contrastare il diffondere degli stessi sul nostro territorio.