Il personale della Squadra Mobile di Campobasso ha dato esecuzione di una misura cautelare personale consistente nel divieto di avvicinamento alla persona offesa e ai luoghi frequentati dalla stessa, firmata dal gip del Tribunale di Campobasso su richiesta della locale Procura della Repubblica. L’uomo destinatario dell’ordinanza, residente in un paese della provincia, è gravemente indiziato di atti persecutori ai danni dell’ex coniuge, con un crescendo continuo di condotte poste in essere a partire da luglio 2020, all’atto della separazione. Comportamenti già adottati durante il matrimonio, mai denunciati dalla vittima per timore verso la propria incolumità. Diverse le tipologie di azioni commesse dall’indagato, come minacce di morte, molestie, ingiurie, appostamenti e pedinamenti, numerose telefonate che sfiorano l’incredibile – in particolare in un giorno sono state registrate 190 chiamate alla parte offesa, – spesso dopo aver fatto abuso di sostanze alcoliche. La donna, costretta ad un perenne stato di prostrazione e timore per se stessa e per i suoi figli minori, è arrivata a dover cambiare le proprie abitudini nel tentativo di cercare sicurezza e privacy. Si tratta dell’ennesima vicenda che risulta sempre più frequente negli ultimi anni, soprattutto perché è iniziato a cadere il muro di omertà e timore nel denunciare e segnalare. Sono nel 2021 sono oltre 70 i cosiddetti “Codici Rossi” attivati dalla sezione specializzata della Squadra Mobile di Campobasso.
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