L’associazione Liberaluna Onlus che gestisce il CAV Liberaluna a distanza di due anni dalla firma di un protocollo per le donne che sono sottoposte alla messa alla prova, attraverso il volontariato, è stata ricevuta presso la sede dell’UEPE di Campobasso. Il giorno 14 dicembre si è tenuto un tavolo di confronto tra l’equipe dell’Ufficio di Esecuzione Penale Esterna e quella del Centro Antiviolenza Liberaluna, sull’esperienza, in relazione all’approccio che le professioniste hanno con carnefici e vittime. È emersa la complessità del fenomeno della violenza che è possibile comprendere solo prendendo in considerazione più aspetti, partendo da quello giuridico in quanto la violenza è un reato, una violazione dei diritti umani; per poi osservare quello politico perché è una realtà da prendere in carico con un investimento pubblico; nonché sanitario come un problema di salute pubblica e individuale perché la violenza è un’espressione delle sottoculture di riferimento e delle storie personali e familiari. Inoltre da questi spunti, ci si è soffermati sull’osservazione della cornice relazionale che vede la violenza come un’espressione di dinamiche disfunzionali in cui prevalgono comportamenti di potere e controllo, associata al retaggio culturale che alimenta una costruzione della violenza attraverso l’evoluzione storica delle società. Questo incontro ha permesso di stabilire una comunicazione importante per determinare una lettura di dinamiche relazionali attraverso un reale lavoro di rete, al fine di sviluppare un costante confronto tra professionisti che si occupano del fenomeno nei differenti contesti. Durante l’incontro si è consolidata la collaborazione tra i due enti che realizzeranno progettualità condivise al fine di poter intervenire sul fenomeno della violenza attraverso percorsi di formazione e sensibilizzazione ai comportamenti che la generano. Erano presenti: le funzionarie e le esperte di servizio sociale in carico all’Uepe, il direttore Giuseppe di Leo e, per Liberaluna, la responsabile del CAV Maria Grazia La Selva, la dr.ssa Galasso, psicologa, e l’avvocata Calabrese.
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