Dopo che già nel corso dell’ultimo consiglio direttivo dell’ANCI tenutosi la scorsa settimana a Roma, i sindaci dei diversi Comuni della penisola si erano espressi sull’esigenza di un intervento rapido e immediato del governo in merito al rincaro delle bollette, soprattutto di quelle dell’elettricità, ha preso corpo un’iniziativa dal forte valore simbolico che vedrà le amministrazioni comunali di diverse città italiane tenere spento un loro edificio o monumento significativo nella serata di giovedì 10 febbraio, in segno di protesta. Anche l’Amministrazione comunale di Campobasso ha aderito all’iniziativa e ha programmato, per la serata del 10 febbraio, alle ore 20, di tenere spente le luci di Palazzo San Giorgo, per manifestare nel modo il più possibile evidente una preoccupazione che del resto già lo stesso sindaco Gravina, all’indomani della riunione del direttivo Nazionale, aveva chiaramente reso nota, ribadendo, già allora, come non fosse più rinviabile, da parte del governo, il dover concertare con le amministrazioni locali forme di sostegno adeguate a ciò che il rialzo dei costi dell’energia potrà generare proprio sui bilanci dei Comuni italiani. “Le amministrazioni locali hanno lanciato più di un segnale e di un messaggio al governo, anche attraverso le parole del presidente dell’Anci Antonio Decaro, – ha dichiarato il sindaco di Campobasso, Roberto Gravina – e questa manifestazione simbolica che vede insieme grandi e piccoli comuni d’Italia, uniti per raggiungere uno stesso scopo, è voluta esclusivamente per porre in risalto il pericolo che le amministrazioni corrono, senza misure governative adeguate, di dover far fronte a queste spese con un taglio dei servizi da erogare. I Comuni non possono permettere che questo accada, – ha aggiunto Gravina – soprattutto in questo momento in cui deve essere più forte la vicinanza e il sostegno dell’amministrazione ai cittadini e alle loro necessità fortemente condizionate dalla lunga situazione pandemica.” Come ha detto il presidente Decaro, l’Anci stima per le amministrazioni comunali un aggravio di almeno 550 milioni di euro, su una spesa complessiva annua per l’energia elettrica che oscilla tra 1,6 e 1,8 miliardi di euro.
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